Covid, La Russa indica i senatori della Commissione d’inchiesta

La Commissione d'inchiesta sulla pandemia dovrà valutare l'efficacia delle misure adottate dal governo Conte 2 

Redazione
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Nell’ultimo giorno prima della pausa estiva per i parlamentari, il presidente del Senato Ignazio La Russa ha comunicato i nomi dei 15 senatori che entreranno a far parte della Commissione parlamentare bicamerale di inchiesta sul Covid-19. L’iter non è stato facile: la proposta di legge per istituire la Commissione d’inchiesta sulla gestione della pandemia era stata approvata definitivamente dalla Camera lo scorso 14 febbraio e poi promulgata da Mattarella il successivo 5 marzo. Il tutto condito da battibecchi dell’opposizione che hanno provocato un successivo ritardo nella sua costituzione.

La Commissione d’inchiesta sulla pandemia dovrà valutare l’efficacia delle misure adottate dal governo Conte 2 e dal comitato di esperti per la gestione dell’emergenza sanitaria causata dalla diffusione epidemica del virus Sars-Cov-2. Inoltre dovrà occuparsi di verificare la legittimità dello stato di emergenza introdotto ai tempi della pandemia e la gestione dell’emergenza sanitaria in Italia.

La Russa, la nomina

In ordine alfabetico si tratta di: Alfredo Bazoli del Partito Democratico, Gianni Berrino di Fratelli d’Italia, Francesco Boccia del Partito democratico, Claudio Borghi della Lega, Giuseppe De Cristofaro dell’Alleanza Verdi-Sinistra, Guido Liris di FdI, Marco Lisei di FdI, Lucio Malan di FdI, Raffaella Paita di Italia Viva, Stefano Patuanelli del Movimento 5 Stelle, Massimiliano Romeo della Lega, Licia Ronzulli di Forza Italia, Luigi Spagnolli di Autonomie, Francesco Zaffini e Ignazio Zullo, entrambi di Fratelli d’Italia.

Dopo tanta attesa per la decisione, finalmente La russa ha potuto nominare i quindici senatori- Ora toccherà a Montecitorio comunicare i nominativi dei deputati che affiancheranno i senatori appena nominati alle indagini. Il testo approvato contiene gli obiettivi dell’apposita bicamerale ed era frutto dell’unione di tre proposte, tra cui una di Fratelli d’Italia, una della Lega e una di Italia Viva, ed era stato votato favorevolmente dei partiti della maggioranza di centrodestra e da Italia Viva di Renzi.

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