Giuseppe Conte è più che critico con il governo Meloni, incapace dal suo punto di vista di gestire adeguatamente i rapporti con Israele e gli Stati Uniti. Il leader del M5S lo confessa nel corso del suo intervento al Forum in Masseria di Bruno Vespa, dove ha avuto la possibilità di illustrare ancora una volta quale sarebbe il suo modus operandi se si fosse trovato a guidare il governo.
Innanzitutto, l’ex premier ha voluto chiarire che quella attuale in corso a Gaza è una vera e propria “atrocità” che deve essere fermata agendo alla radice, ovvero operando un embargo a Israele, costringendolo a fermarsi con i bombardamenti nella Striscia di Gaza. “Questa pagina peserà nella storia di Israele“, ha sentenziato, chiarendo di essere grato a Donald Trump, presidente Usa, per aver “ottenuto una tregua“, ma al contempo gli contesta la mancata condanna della azioni del governo di Benjamin Netanyahu.
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“Sta continuando sulla falsa riga di Biden ad offrire piena copertura politica e militare ad un genocidio“, ha spiegato, chiarendo che allo stesso modo il governo italiano è “vergognosamente vigliacco e immobile“. Dal suo punto di vista, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, non deve solamente chiedere un cessate il fuoco, come continua a fare da mesi, ma deve impegnarsi a “condannare una condotta criminale, un crimine di guerra“.
L’unica modalità per concludere il “genocidio“, che Conte spiega di intendere dal punto di vista giuridico, è quella di adottare sanzioni dure contro Gerusalemme: “Se noi decidessimo il totale embargo del riarmo per Israele, questa non va da nessuna parte e si ferma un attimo dopo“.
Rimanendo in Medio Oriente, Conte ha spiegato di ritenere profondamente sbagliata l’azione del governo Usa in Iran. “Siamo stati per un pelo di fronte a un’esplosione dell’intero quadrante mediorientale“, ha sottolineato, biasimando quindi la decisione di Trump di bombardare lo Stato islamico. Inoltre, il leader del M5S ha spiegato che Israele non si troverebbe nella posizione di poter contestare all’Iran la decisione di costruire bombe nucleari, perché lo stesso Stato ebraico ne produce molte e si sarebbe sottratto al trattato di non proliferazione. “Se fai il bandito contro il diritto internazionale non puoi, poi, invocarlo contro gli altri“, ha concluso.
Conte: “America Party? In Italia è stato creato dal governo”
Incalzato sulle sue teorie sull’America Party che Elon Musk vorrebbe fondare, l’ex primo ministro ha sostenuto di non essere affatto sorpreso, perché in Italia questo stesso partito esisterebbe già da tempo. Conte, quindi, sfrutta l’occasione per attaccare ancora una volta Giorgia Meloni sul suo stretto rapporto con Donald Trump che, secondo il leader dei pentastellati, non sarebbe equo.
“Non è un partito nuovo perché è già stato fatto in Italia da queste forze di maggioranza, abbiamo già il partito americano“, ha sostenuto durissimo, specificando che questo sarebbe l’unico modo per spiegare la decisione di un esecutivo che sceglie di acquistare gas americano “dove costa tre volte tanto“, per poi azzerare la Minimum global tax sui giganti del web Usa e acquistando anche armi americane. Conte ha concluso la sua argomentazione, sostenendo che quella italiana non sarebbe un’alleanza con gli Stati Uniti, ma una vera e propria sudditanza.
Rimanendo sul tema delle armi, Conte ha duramente criticato la decisione del governo di inserire nel dl Infrastrutture un emendamento necessario a rendere gli acquisti delle armi più veloci e meno controllati. Il volto dei pentastellati ha invitato il governo a ripensare questa scelta, in quanto andrebbe a pesare enormemente sul bilancio dello Stato e soprattutto sui fondi riservati alla spesa sociale, in particolare sulla sanità.
Inoltre, secondo l’ex premier, questa mossa sarebbe necessaria a rendere l’acquisto delle armi meno trasparente. In questo modo, però, si potrebbe rischiare di far arricchire le “varie lobby, i signori delle armi e i fondi di investimento di supporto“.
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