Conte rigetta l’idea del campo largo con Renzi: “Da lui solo capacità demolitoria e ricattatoria”

Da Conte non emerge neanche un briciolo di fiducia verso Renzi: "Assolutamente no, e non è una questione personale", chiarisce in un'intervista a La Stampa

Redazione
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Tra Giuseppe Conte e Matteo Renzi non scorre certo buon sangue. La sola idea che il tanto agognato campo largo promosso dalla Schlein includa anche l’entourage di Italia Viva fa trasalire il leader del Movimento 5 Stelle. La sua idea di coalizione non comprende l’ex premier e lo spiega chiaramente in un’intervista a La Stampa: “Il nostro dna ci spinge a costruire questo progetto con la massima lealtà e spirito autenticamente unitario. Proprio per questo sarà impossibile offrire spazio a chi, negli anni, non ha mai mostrato vocazione unitaria ma solo capacità demolitoria e ricattatoria“.

Da Conte non emerge neanche un briciolo di fiducia verso Renzi: “Assolutamente no, e non è una questione personale. Non mi posso fidare di chi da tempo più che politica fa affari in giro per il mondo. La somma aritmetica poi non funziona: persone così invise portano qualche voto e ne tolgono molti di più“.

Le parole di Conte

Se all’esito del processo costituente l’assemblea degli iscritti dovesse votare un indirizzo incompatibile con il lavoro svolto finora, sarei il primo a trarne le immediate conseguenze“, afferma Conte in merito al lavoro fatto finora sulla linea progressista. In merito a Grillo invece spiega: “Ci vedremo tutte le volte che è opportuno e necessario“. E sul limite dei due mandati: “Non intendo condizionare un esperimento così radicale di democrazia partecipativa anticipando mie posizioni su singole questioni“.

Passando agli esteri, Conte non si schiera a favore dell’ok dell’Unione Europea alle ultime azioni di Kiev nella regione russa di Kursk: “Non sono d’accordo con questa improvvida dichiarazione della Ue: con questa azione non siamo più nella logica della difesa perché contribuisce attivamente all’escalation. Io ho condannato e condanno l’invasione russa, ma nel 2022 c’era già una concreta proposta di accordo per la pace che è stato fatto saltare. E in questi mesi in cui sembravano aprirsi spiragli per i negoziati, sia le scelte del governo dell’Ucraina – che viene rifornita con le nostre armi- che il governo italiano e la comunità internazionale stanno affossando ogni possibilità di pace“.

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