Giuseppe Conte ha già accantonato la battaglia referendaria, dopo il flop di ieri, ed è pronto ad affrontare le nuove sfide. Ora l’obiettivo è fermare il piano del governo sul riarmo europeo. “Si preannuncia un giugno di dura battaglia“, ha dichiarato il leader pentastellato, dicendosi contrario alla “follia voluta da Giorgia Meloni“.
Il volto del Movimento 5 Stelle prosegue nella sua istanza fortemente pacifista, sottolineando come le risorse che l’esecutivo vorrebbe investire sul miglioramento dell’arsenale italiano debbano invece essere utilizzate per evitare tagli alla sanità, al caro vita, alla diminuzione degli stipendi e in generale in tutti i settori della spesa sociale.
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Conte: “Sulla cittadinanza per noi la soluzione è lo Ius Scholae”
Conte, comunque, non ha potuto evitare di commentare il risultato ottenuto dal referendum dell’8 e 9 giugno, che non è riuscito a raggiungere il quorum. Secondo l’ex premier il problema principale è legato all’unione dei 4 quesiti sul lavoro con quello sulla cittadinanza. “Chi ha promosso quel referendum rischia di allontanare anche la soluzione di un problema che invece va affrontato con una diversa soluzione“, ha dichiarato Conte, sottolineando che per il M5S la soluzione per la riforma della cittadinanza risiede nello Ius Scholae, ovvero un percorso di integrazione che porti alla soluzione del problema.
Sulla reazione della maggioranza, però, Conte resta durissimo: “Non trascurerei i milioni di cittadini che rivendicano maggiori tutele sul lavoro“. Secondo Conte, il governo starebbe prendendo in giro gli italiani, ignorando problemi gravissimi come i salari al ribasso e il potere di acquisto che si indebolisce sempre di più. “Un governo ed esponenti di governo e di maggioranza che sbertucciano, dileggiano, questa situazione reale, assolutamente non la sottoscriverei affatto“, ha quindi tuonato.
Conte: “La spesa per la Nato al 5% è pura follia”
Tornando alla questione del riarmo, Giuseppe Conte ha annunciato che la prossima domenica il partito approderà in Sicilia per scendere in piazza contro i tagli alla spesa sociale, alla luce di una sanità che già presenta liste d’attesa lunghissime. “In Europa si sta passando dal Green deal al Military deal, dalla transizione verde alla transizione militare“, ha spiegato l’ex Presidente del Consiglio, sostenendo che la Germania per far fronte alla crisi delle industrie le sta riconvertendo verso produzioni militari.
“Se andiamo verso l’economia di guerra e una transizione militare, finito il piano di riarmo cosa faremo? Una nuova riconversione industriale?“, si è chiesto il leader pentastellato, sottolineando che questi sarebbero i presupposti per una vera e propria escalation militare. Allo stesso modo, l’obiettivo della Nato di dedicare il 5% del Pil dei singoli Paesi al riarmo sarebbe “pura follia“, in quanto l’Italia dovrebbe investire circa 100 miliardi, mentre si continuano ad operari tagli agli altri dipartimenti.
“Oggi l’Europa è afona“, critica Conte, sostenendo che nel dibattito attuale ogni voce contraria al riarmo viene bollata come filo-putiniana, anche se “nessuno ha sposato la prospettiva russa, in quanto c’è stata un’aggressione che è sempre stata condannata“. Per quanto riguarda il conflitto a Gaza, invece, Giuseppe Conte sembra non avere dubbi: “In Palestina siamo di fronte a un genocidio e non possiamo più fingere di ignorarlo“.
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