Conte “sorpreso” dei paletti di Grillo non ferma la costituente: “Nessun rischio di scissione”

Conte continua a temporeggiare sul versante della coalizione con le opposizioni, non convinto della possibilità di un'alleanza che comprenda anche Matteo Renzi, il quale ha una tendenza "a far cadere i governi invece di farli durare"

Redazione
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Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte è intenzionato a minimizzare le voci su una possibile scissione del partito a seguito dello scontro durissimo con Beppe Grillo, garante del Movimento e uno dei più grandi detrattori dell’assemblea costituente che ha avuto inizio qualche giorno fa. “Non vedo questo rischio” ha sostenuto l’ex premier, sottolineando che il processo di apertura del partito alle proposte di iscritti e non iscritti sta ottenendo grandi successi: “In soli quattro giorni sono già pervenuti 8mila contributi, con varie proposte politiche o di modifica delle regole organizzative“.

Insomma, il popolo ha gradito l’iniziativa ma lo scontro è interno al partito e non esterno. Grillo e Conte non si riconoscono più negli stessi ideali e sembrerebbe che la guerra sia ormai iniziata, come dimostrano anche gli scambi a distanza tra i due leader, che hanno criticato duramente il modo di agire dell’altro. Al centro del contendere, in particolare, c’è la delicata questione del simbolo del M5S: da un lato Conte vorrebbe permettere agli elettori di modificarlo se volessero, dall’altro Grillo ritiene che esso sia uno dei pilastri “imprescindibili e non negoziabili” del partito e che in quanto tale non può essere modificato.

Giuseppe Conte, oltre al contrasto col Garante del partito, deve anche affrontare il complesso tema della coalizione con il centrosinistra. La presenza di Matteo Renzi all’interno dell’alleanza non convincerebbe per nulla il pentastellato, che continua a prendere tempo prima di settembre, quado bisognerà prendere una decisione sul futuro del “campo largo“. L’intenzione di un avvicinamento con gli altri partiti delle opposizioni vi sarebbe, eppure la presenza di Matteo Renzi potrebbe rivelarsi insormontabile per il partito.

Conte: “Sono rimasto sorpreso dalla reazione di Grillo

Il leader del M5S esclude che la discussione nata tra lui e Grillo possa in qualche modo minare le basi del partito e sostiene anche di essere rimasto sorpreso dalla reazione di Grillo” perché “ha sempre predicato il principio fondativo della democrazia dal basso“. Quindi, nel momento in cui il Movimento si impegna per realizzare “il più grande esperimento di democrazia in Ue“, il suo Garante si mostra contrario ed arriva anche a “porre paletti o predeterminare alcuni risultati“.

Beppe Grillo, M5S
Beppe Grillo, M5S

La spiegazione del comportamento di Grillo per il momento sembrerebbe non essere chiara, ma Conte respinge l’ipotesi che il Garante stia reagendo allo spostamento a sinistra del partito. “Andare a destra che significa? – si chiede il leader pentastellato – sottoscrivere questo obbrobrio di premierato e rompere la coesione sociale con l’autonomia differenziata?“. Quindi, l’ex premier sembrerebbe avere le idee chiare, soprattutto sulle questioni principali che dovranno essere affrontate nel corso dell’assemblea.

Grillo ha assunto precisi impegni contrattuali che lo obbligano a non sollevare mai questioni sull’utilizzo del simbolo da parte del Movimento” ha sottolineato Conte, ricordando anche come in passato il simbolo sia già stato modificato e come questo non sia registrato a nome di singole persone ma dell’associazione del M5S. Per quanto riguarda il nodo del doppio mandato, Conte preferisce aprire meno, evidenziando come una discussione sul tema “sia in atto da tempo” e come in alcuni casi il limite del mandato “rischi di svantaggiarci“.

Conte: “In tanti mi implorano di non imbarcare Renzi

Giuseppe Conte vorrebbe riuscire a costruire un’alternativa al governo Meloni e sembrerebbe consapevole della necessità di una coalizione, anche se le difficoltà che questa porta con sé non sono trascurabili. Il pentastellato, quindi, prende tempo, per cercare di capire in che modo agire e cosa accettare. Per il momento, la questione più dura da sciogliere è quella riguardante il partito di Matteo Renzi, Italia Viva.

Per aggregare un due-tre percento di voti, si farebbero scappare tutti gli elettori del M5S e anche una buona parte di quelli del Pd” ha dichiarato l’ex premier, sostenendo poi che “in tanti mi fermano per strada e mi implorano di non imbarcare Renzi“. Secondo Conte, infatti, gli elettori sarebbero intimoriti dalla “sua capacità demolitoria“, perché il leader di Italia Viva “si sarebbe sempre distinto per farli cadere, i governi, anziché per farli durare“.

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