Giuseppe Conte è volato in Sicilia, a Palermo, per prendere parte alla manifestazione in favore di una migliore sanità pubblica, promossa dal suo stesso partito e sostenuta da Avs, Pd, Cgil e diversi gruppi civici. Una mobilitazione che nasce per portare i cittadini in strada per chiedere al governo maggiori finanziamenti per la sanità, in un contesto storico e politico in cui le liste d’attesa sono divenute un ostacolo insuperabile per la popolazione.
“I cittadini sono stufi di aspettare anche otto mesi per un referto istologico, per poi scoprire che hanno un tumore con metastasi“, ha dichiarato il leader pentastellato, ricordando come in Sicilia siano presenti 130 milioni di appalti e la sanità pubblica sia “spolpata” dai comitati che li gestiscono. Secondo il volto del M5S è arrivato il momento di dire basta a questa epoca, chiedendo al governo attuale di porre fine ai tagli che stanno condannando la sanità siciliana.
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“Il governo toglie alla Sicilia 140 milioni del Pnrr, destinati alla sanità“, ha sottolineato l’ex premier, aggiungendo che oggi è necessario dire basta agli sprechi e al malaffare. Continuando a criticare l’approccio dell’attuale governo, Conte ha dichiarato che il suo partito sarà presente alla manifestazione prevista per il 21 giugno a Roma, per “dire no al riarmo“. I pentastellati hanno infatti dichiarato sin dall’inizio la loro contrarietà all’aumento delle spese militari nel Paese, soprattutto se questo prevede tagli al sistema sociale italiano.
Conte: “Se governo accetta aumento spese militari, allora i soldi ci sono”
“Se Giorgia Meloni andrà al vertice della Nato a dire sì al 5% di spese militari, vuol dire che allora i soldi ci sono“, ha tuonato l’ex Presidente del Consiglio, sostenendo che i 100 miliardi necessari per migliorare gli arsenali dovrebbero essere utilizzati per il benessere dei cittadini. “Bisogna mandare a casa questa classe politica inefficiente che è ottima quando dimostra di sapere costruire sistemi clientelari“, ha poi aggiunto, cercando di descrivere la situazione catastrofica in cui versa la sanità siciliana.
Alcune persone, secondo Conte, non riuscirebbero a curarsi e sarebbero addirittura costrette a lasciare l’isola per cercare posti in ospedali nel resto di Italia. Numerosi centri stanno inoltre chiudendo, come nel caso del Centro cardiologico di Taormina, che rischia di lasciare centinaia di pazienti senza un punto di riferimento. Conte è quindi pronto a voler “riformare“ la sanità siciliana, per garantire ai cittadini tutte le cure che necessitano, “affinché i soldi vengano utilizzati a loro favore“.
“Siamo a due passi dal baratro“, ha poi affermato il coordinatore regionale del M5S Sicilia, Nuccio Di Paola, sottolineando che questo governo deve risolvere al più presto la situazione o deve dimettersi. La priorità è l’abbattimento delle liste d’attesa, definite “scandalose“. La modalità è l’attuazione della legge che venne ideata 30 anni fa, che risolva i disservizi e risponda ai bisogni dei cittadini esasperati.
La critica di FI ai pentastellati
La manifestazione in corso oggi a Palermo non è passata inosservata. Il coordinamento regionale di Forza Italia Sicilia ha deciso di rispondere alle accuse di Giuseppe Conte, ricordando le promesse del ministro Giulia Grillo, che annuncio l’eliminazione delle liste d’attesa, l’aumento dei fondi destinati all’Ssn e la rivoluzione per l’assistenza territoriale.
“A distanza di tempo, agli annunci non ha fatto seguito una vera trasformazione“, ha sostenuto il forzista, sottolineando che la situazione sarebbe in realtà peggiorata. “Sul versante opposto, il governo Schifani ha rimesso in moto 1,5 miliardi di euro bloccati danni“, ha sottolineato ricordando tutti i progetti portati a termine dall’amministrazione attuale. “Gli obiettivi, dunque, sono chiari e i risultati concreti. Ne è prova l’impegno sulle liste d’attesa: i 90 milioni già investiti da Schifani non bastano ancora a colmare il deficit ereditato, ma indicano una direzione precisa“, ha poi aggiunto, chiarendo di essere più che soddisfatto di quanto messo in atto finora.
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