Al centro delle riflessioni di Giuseppe Conte si pone il conflitto ucraino e la relativa trattazione per il raggiungimento di un accordo per la pace che “stanno negoziando sulla nostra testa“. Per il Presidente del M5s la guerra “l’abbiamo persa” mentre “continuiamo l’escalation militare con la Russia che sta invadendo l’Ucraina“. Quindi, Conte disegnerebbe il futuro prossimo con le bollette più care di sempre insieme alla ricostruzione post guerra, mentre gli Stati Uniti si prenderanno le desiderate terre rare del Tycoon.
Si tratta di una condizione che, a detta del leader pentastellato, sarebbe stata provocata da Giorgia Meloni, “completamente afona” che “non dice più nulla sulla politica estera” vantandosi di “risultati non suoi”, senza affrontare più i temi importanti perché “sono fonte di difficoltà“. Infatti, Conte apostrofa la premier ritenendo che abbia permesso una folle vittoria militare su Putin, di cui l’Unione europea “ha sposato la prospettiva” ed ora “sono stati spezzati da Washington a cui sono sempre stati fedeli” e nel mentre Trump negozierebbe con Putin, lasciando l’Europa fuori dai giochi.
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“Il fenomeno che abbiamo a Palazzo Chigi – affonda Conte riferendosi alla premier – per farsi dare bacetti da Trump, Musk e Biden ha strappato l’accordo con la Cina ed oggi noi ci troviamo sotto botta di Trump“, e i suoi dazi “a cui non sappiamo come rispondere“. Ora, il Presidente del Consiglio “dovrà andare in Cina con il cappello in mano per farsi aprire il mercato“.
Ma alle origini della guerra tra Russia e Ucraina, il leader dei 5s pone la richiesta d’ingresso dell’Ucraina nella Nato, non individuando però nessuna ragione per cui debba farlo e che definisce come “un’origine storica che ha sempre preoccupato Mosca“. Una condizione che rappresenterebbe, però, un “punto negoziale fortissimo“, per portare avanti i negoziati per la conclusione del conflitto. Sul fronte invece dell’entrata di Kiev nell’Ue, Giuseppe Conte sottolinea la necessità di un adeguamento in cui si devono fare “tanti passi” e che delinea come “un percorso non semplice“, ma che può essere realizzato.
Conte sul caro bollette: “Meloni dove sei?”
In relazione allo scorporo delle spese militari deciso a livello Ue, l’ex premier espone tutto la sua contrarietà, ritenendola una follia che andrà solo ad aumentare il debito pubblico non avendo “un progetto comune“. Per Conte, infatti, bisognerebbe investire nei settori relativi a “capitale umano, istruzione e sanità“, oltre a contrastare il lavoro povero. “Le bollette sono triplicate, Meloni dove sei?“, alla premier annunciando una manifestazione di piazza organizzata dal Movimento 5 Stelle che si terrà a Roma prima di Pasqua per dare voce alla “gente che non ce la fa più con le bollette e non può accettare che il Governo brindi” per avere uno scorporo sulle spese militari.
“A me arrivano sollecitazioni ogni giorno“, e “agli uffici di Palazzo Chigi che ricevono la corrispondenza dico: mandate le lettere al piano di Meloni altrimenti lei vive in un mondo dorato“, svela Conte ponendo il problema delle chiusure delle imprese, della sofferenza economica e il disagio a causa del caro bollette.
Lo spionaggio
Sul caso Paragon, oggetto di Question Time di oggi, il leader pentastellato ritiene che sia un “fatto gravissimo” che il Governo non risponda alle interrogazioni parlamentari “perché nel frattempo abbiamo avuto ulteriori argomenti che sulla stampa sono confusi“, come l’interruzione del rapporto contrattuale con la società e il Governo “non viene a riferirlo in Parlamento“. Motivo per cui, Conte afferma che si batterà affinché il Governo risponda alle sue responsabilità e mantenga una maggiore trasparenza e rispetto nei confronti dei cittadini e del Parlamento stesso.
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