L’ex premier ribadisce che nei vertici del Movimento 5 Stelle c’è sintonia sulle decisioni da prendere in vista della campagna elettorale. E sull’abbandono di Di Maio dice: «È un elemento di chiarezza che ci rafforza»
Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, in un intervento a Radio Anch’io, parla delle voci sui presunti dissapori con Beppe Grillo: «Leggo di contrasti, ma ci sono delle regole chiare anche sulle candidature e tutti i candidati dovranno condividere la nostra carta dei valori».
L’ex premier smentisce fortemente i rumor che lo volevano in tensione con il fondatore dei 5 Stelle per la regola del doppio mandato. A tal proposito, Conte afferma: «In questo quadro, la regola dei due mandati è fondamentale. I portavoce che si sono candidati in passato presero questo solenne impegno con i cittadini».
«Di Maio? È stato un elemento di chiarezza»
La scissione di Luigi Di Maio ha dato un forte scossone ai grillini. A distanza di oltre un mese, Conte afferma che l’abbandono del ministro degli Esteri, uno fra i volti principali dell’esistenza dei 5 Stelle, è stato «un elemento di chiarezza, che rafforza il Movimento e chi è stato coerente».
In questo quadro in costante ridefinizione, per l’ex premier anche Di Battista può dare il suo contributo. Ma Conte lancia un monito: «Basta parlare di gelosie».
La Raggi, il Pd e la frecciatina a Draghi
Conte tira un bilancio della campagna elettorale che lo intratterrà fino al 25 settembre per le elezioni amministrative. Se da una parte, mostra accoglienza verso Virginia Raggi che «continua a lavorare col Movimento», il presidente dei grillini non mostra la stessa fiducia verso il Partito Democratico.
Proprio sui rapporti col Pd, Conte afferma: «Ci deve essere un dialogo fondato sui temi, i Dem non possono pensare di mancare di rispetto verso gli alleati e poi, se si sentono in difficoltà, chiedere cartelli elettorali. Poi devono spiegare perché hanno abbracciato l’agenda Draghi che nessuno sa in cosa consista, e dovranno anche spiegare ai loro elettori perché ci hanno spinto fuori».
Su Mario Draghi e la crisi di governo, il presidente del Movimento 5 Stelle risponde alle domande sulla sua responsabilità e afferma: «Voleva dimettersi a tutti i costi, al Senato ha fatto un intervento ultimativo».