Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, sembra non nutrire dubbi sulla riuscita dell’assemblea costituente del suo partito, prevista per il prossimo autunno. Un percorso necessario a ridare un volto al Movimento, a non cadere negli errori del passato e costituire nuovamente un elettorato solido. “Stiamo andando oltre la democrazia diretta. Stiamo realizzando un percorso che prevede un confronto ampio, partecipato e discussioni approfondite” ha sostenuto il leader pentastellato, sottolineando come il principio ispiratore dell’assemblea sia proprio l’effettiva partecipazione democratica dei cittadini.
Questi ultimi potranno decidere su tutto, dal nome al logo del partito, così come sulla figura dello stesso Conte. “Gli iscritti decideranno cosa discutere e possono mettere in discussione anche il ruolo del sottoscritto” ha dichiarato il leader pentastellato, aggiungendo come questo percorso faccia parte di un “processo rifondativo del partito“. Le stesse speranze non sono invece nutrite da Beppe Grillo, garante del Movimento, che ha messo in discussione l’essenza stessa dell’assemblea costituente.
Guardando al piano in tre fasi creato dal M5S, sembrerebbe che un ostacolo importante alla riuscita dell’assemblea costituente riguardi il raggiungimento del quorum dei partecipanti. Lo statuto voluto da Giuseppe Conte, infatti, prevede che le modifiche statuarie possono essere considerate valide “qualora vi abbia partecipato almeno la maggioranza assoluta degli iscritti“, mentre per la seconda votazione è sufficiente la maggioranza dei voti espressi. Si stima quindi che dovranno andare al voto tra le 80 e le 85mila persone. Un obiettivo complesso, visto l’astensionismo preoccupante che dilaga nel Paese.
Il nodo del quorum per l’assemblea costituente del M5S
“Non raggiungere la maggioranza degli iscritti alla votazione sulle modifiche proposte dalla Costituente renderebbe vano tutto il processo“, questa è una delle voci che circola nel partito e che preoccupa più di qualche militante. Un polverone che potrebbe risolversi in un nulla di fatto, vanificando gli sforzi e le promesse. Per evitare che questo avvenga, sembrerebbe che il Movimento stia valutando degli stratagemmi che aiutino il processo.
Da un lato c’è il problema della gioia mostrata per il sorpasso del numero di iscritti del Pd, con la quota raggiunta dai pentastellati di circa 170mila militanti, dall’altro c’è la questione del voto. La maggioranza di questi iscritti si recheranno a votare. Una delle soluzioni ponderate è quella di eliminare dalle liste gli iscritti non più attivi, così da “ridurre drasticamente” il numero dei militanti. Una decisione che potrebbe però trasformarsi in un’arma a doppio taglio perché, come spiega l’avvocato Lorenzo Borré, “l’esclusione errata di un singolo dal voto potrebbe portare all’impugnazione del risultato“.
Un secondo problema riguarderebbe proprio lo statuto precedente del Movimento, perché coloro che sono iscritti al partito da prima del 2021 potrebbero “impugnare sia il vecchio statuto sia le modifiche successive” spiega il legale. Una situazione piuttosto delicata su cui i leader di partito dovranno discutere per evitare che il peggiore degli scenari ipotizzati si verifichi.
Conte: “Il processo costituente ci entusiasma“
Il leader del M5S, Giuseppe Conte, ha voluto sottolineare come nel partito tutti abbiano “accettato lo spirito, la prospettiva dell’assemblea costituente“, dichiarando che “nessun’altra forza sarebbe disponibile a fare una cosa del genere, e cioè a mettersi in discussione radicalmente su tutto“. Secondo il volto dei pentastellati il clima nel partito è positivo, “da confronto autentico, schietto, sincero” ed è presente una compattezza nella condivisioni delle prospettive.
Secondo Conte, inoltre, durante il Consiglio che si è svolto questa mattina, è avvenuto “un bel confronto con tutti i parlamentari“. L’ex premier ha sostenuto che vi siano stati molti interventi e che diversi dettagli sono stati analizzati, spiegati e i vari passaggi di questo processo sono stati raccontati. “Si tratta di un percorso costituente che ci entusiasma enormemente” ha sostenuto Conte, “perché nessun partito politico mai ha realizzato un esperimento così coinvolgente, così radicale, di democrazia partecipativa e deliberativa“.
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