Conte sull’assemblea costituente: “Decideranno i cittadini, non io e Grillo”

"Con Grillo abbiamo visioni diverse sullo svolgimento dell'assemblea costituente, ma ora dobbiamo concentrarci su questo processo" ha dichiarato Conte al Corriere della Sera

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L’assemblea costituente del Movimento 5 Stelle, programmata per il prossimo settembre, si pone l’obiettivo di dare un nuovo volto al partito, di ricostituire un elettorato che abbia fiducia nell’operato dei suoi rappresentanti e che rilanci la corsa verso le prossime elezioni politiche, al fine di chiudere la parentesi delle destre al governo. Il tutto mentre il presunto scontro tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte pian piano finisca sullo sfondo, lasciando spazio agli elettori e alla “democrazia partecipativa“.

Il leader del M5S ha le idee chiare e non ha intenzione di lasciarsi influenzare dalle dichiarazioni di Beppe Grillo, garante e fondatore del Movimento. Lo scambio epistolare tra i due ha però fatto sorgere numerosi dubbi sulla coesione del gruppo, soprattutto a causa delle visioni opposte dei due leader. Se da un lato il Garante crede di avere il diritto di poter apporre veti e decisioni, Conte è convinto che sia il momento di fare un passo indietro, abbandonare i personalismi e lasciare spazio a chi realmente decide, ovvero gli elettori.

Beppe Grillo
Beppe Grillo

Con Grillo abbiamo visioni diverse sullo svolgimento dell’assemblea costituente, ma ora dobbiamo concentrarci su questo processo” ha dichiarato Conte al Corriere della Sera, sostenendo che sia arrivato il momento di “rilanciare l’azione politica e di reagire a un contesto di disimpegno e di disaffezione dei cittadini“. Il leader del M5S ha poi dichiarato di non aver avuto occasione di avere un colloquio diretto con Grillo, ma che non vi sono fratture o allontanamenti di alcun tipo, anche se gli ideali sono ben diversi: “Sarebbe sbagliato se i quesiti di cui parleremo in assemblea venissero predeterminati da noi con lui. Non saremo noi a decidere“.

Conte: “L’assemblea sarà un processo in tre fasi, con al centro i cittadini

Il risultato ben sotto le aspettative ottenuto alle scorse elezioni europee, in cui il M5S si è attestato su un 10% senza riuscire a ottenere di più, ha dimostrato al Movimento che è giunto il momento di una rigenerazione. Il primo ad attaccare Giuseppe Conte fu proprio Beppe Grillo, che ne contestò l’operato, scaricando su di lui tutte le colpe del risultato: “Ho incontrato Giuseppe Conte, mi ha fatto un po’ tenerezza. Ha preso più voti Berlusconi da morto che lui da vivo“.

Grillo mostrò una sorta di preoccupazione per il futuro del partito, sostenendo che “Conte deve capire che io sono essenziale e non so come andrà a finire con lui…“. Una dichiarazione di intenti che però sembra essere stata bloccata dai progetti del M5S stesso. “Nell’assemblea costituente saranno i cittadini a decidere, in un processo a tre fasi” ha infatti dichiarato il leader del Movimento, per poi spiegare quali sono i piani che verranno attivati dal prossimo settembre. Il potere decisionale passerà ai cittadini, “iscritti e non iscritti“, che inoltreranno i loro progetti e le possibile modifiche al regolamento.

Queste proposte saranno poi analizzate da 300 delegati rappresentativi del M5s, estratti a sorte tra gli iscritti per garantire la diversità di posizioni, e affiancati da mediatori imparziali della società Avventura urbana. Alla fine di questa seconda fase, le proposte selezionate saranno poste ai voti durante l’assemblea, che durerà due giorni, a cui parteciperanno gli iscritti e gli eletti del partito. “Il Movimento è tale perché è in continua evoluzione” ha chiarito Conte, aggiungendo: “Adesso bisogna andare oltre la democrazia diretta. Per coinvolgere i cittadini non basta più chiamarli a votare su un quesito predisposto dall’alto, serve farli partecipare anche nella fase della proposta e della discussione“.

Conte: “Il M5S è al centro dello schieramento progressista

Giuseppe Conte non deve interfacciarsi solo con i problemi interni al partito ma anche con le decisioni in vista delle prossime elezioni politiche. Con chi deciderà di allearsi il M5S? Il leader pentastellato ha definito il suo partito come “centrale“, ovvero “al centro dello schieramento progressista“. Una volta incalzato sulla possibilità di un’alleanza con le forze di sinistra, Conte ha preferito chiarire che, nell’ottica di una sconfitta di Giorgia Meloni, “servono progetti seri e compagni di viaggio affidabili“.

Il leader del Movimento 5 Stelle ha quindi sostenuto che il partito “può progettare solo con chi nei fatti e nei comportamenti dimostra di condividere questo principio“. Per quanto riguarda il Partito democratico, il pentastellato ritiene che i dem debbano fare chiarezza al più presto sulle loro intenzioni in materia di politica estera, perché “le sfide da affrontare sono essenziali e richiedono lungimiranza e fermezza“.

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