La polizza assicurativa per le imprese e le abitazioni nelle zone a rischio alluvioni, frane o altri fenomeni climatici intensi, inizia a preoccupare il settore degli industriali, che temono che questa soluzione, individuata dal ministro della Protezione Civile Nello Musumeci, possa trasformarsi in un fattore di rischio per l’economia italiana. Lo spiega il presidente di Confindustria Emanuele Orsini, a margine dell’inaugurazione del Cersaie (Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno) a Bologna: “Potrebbe diventare un grande problema, perché potrebbe accadere che nei territori dove ci sono problemi gli industriali non investano più“.
Una sorta di desertificazione industriale, secondo il presidente di Confindustria, che ha dichiarato di essere in contatto con il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti proprio per discutere di tale questione. Il governo, quindi, dovrebbe trovare una soluzione alternativa, che non intacchi negativamente il settore e che allo stesso tempo sia sostenibile per le casse dello Stato. L’obbligo per le imprese di stipulare polizze assicurative scatterebbe a partire dal primo gennaio 2025, data che quindi preoccupa enormemente gli industriali.
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La complessa situazione dell’Emilia Romagna, che ha costretto il Consiglio dei Ministri a deliberare lo stanziamento di 20 milioni di euro per la ricostruzione e la bonifica delle zone colpite, ha confermato l’emergenza climatica che ormai da anni si sta abbattendo sul nostro Paese. Un’emergenza che però, come ha sottolineato lo stesso Giancarlo Giorgetti, potrebbe trasformarsi in una grave crisi economica a causa dei costi che la ricostruzione richiede. Così, la stipula di assicurazioni private sembra essere la soluzione più adatta, anche se non tutti i settori sembrerebbero aver accettato di buon grado la proposta.
Orsini: “Basta polemiche, è il momento di lavorare“
Il presidente Emanuele Orsini ha poi criticato duramente lo scontro nato tra maggioranza e opposizione sulle colpe riguardanti l’alluvione. Un’anticipazione della battaglia elettorale che tra poche settimane prenderà piede in Emilia Romagna, in vista delle elezioni regionali del 27 e del 28 novembre. “Non è necessario fare polemiche, ma mettersi pancia a terra per finire i 280 cantieri in corso e i 400 progetti” ha dichiarato Orsini, allineandosi alle parole del presidente della Conferenza Episcopale Italiana e Arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi.
“Chiediamo alle istituzioni di intervenire, con tempestività ed efficacia, a sostegno delle famiglie e del territorio che ha mostrato, di nuovo, tutta la sua fragilità” ha infatti dichiarato il Monsignore, per poi affondare: “Le accuse vicendevoli e i proclami lascino il posto a misure adeguate, scelte lungimiranti e azioni concrete“. Intanto, la situazione in Emilia Romagna continua a migliorare: le rotture sono state chiuse, i primi interventi urgenti sono conclusi e il numero degli sfollati si è ridotto a 600.
Le opposizioni contro le polizze assicurative sulle case
Il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha illustrato il decreto interministeriale che dal 2025 imporrà alle industrie italiane la stipula di una polizza assicurativa, garantendo che questa “assicurazione consentirà alle nostre imprese di tutelare al meglio sia la produzione che l’occupazione“. Un pensiero contrario a quello del presidente Emanuele Orsini, che invece continua ad avvertire sui rischi di tale provvedimento. Il ministro ha spiegato che il decreto prevede “premi proporzionali ai rischi“, che terranno conto anche delle caratteristiche del territorio e della vulnerabilità delle strutture.
Tale provvedimento, però, sembrerebbe applicabile con difficoltà sulle abitazioni private dei cittadini. “Ovviamente non si può imporre al cittadino la sottoscrizione“ ha chiarito il sottosegretario del Ministero dell’Economia e delle Finanze Federico Freni, mentre il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha ricordato che per il momento “non c’è stata riunione nei Consigli dei ministri in cui si è parlato di polizze sugli edifici civili“. Molto più duro il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, che ha voluto evidenziare come al momento queste polizze per le abitazioni non siano “neppure stimabili“.
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