Il referendum sulla cittadinanza, promosso da +Europa e sostenuto dalle forze di opposizione, sembra generare l’effetto opposto a quello sperato dalla sinistra. Inizialmente concepito come un punto di unità tra le forze progressiste italiane, il tema della cittadinanza sta diventando un terreno sempre più divisivo. Se da un lato il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha già preso le distanze dal quesito referendario, dall’altro l’opposizione si è presentata in Parlamento con quattro diverse mozioni sul tema, alimentando ulteriormente la frammentazione politica.
Ad aggiungere ulteriore complessità al dibattito è intervenuto l’onorevole Aboubakar Soumahoro, ex deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, che ha presentato due progetti di legge volti a riformare le normative sull’acquisizione della cittadinanza e sull’immigrazione. L’ex pupillo di Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni sembra voler capitalizzare l’attenzione sul tema della cittadinanza per i migranti, proponendo una riforma ancora più estesa rispetto al referendum sostenuto dai suoi alleati politici.
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Cittadinanza: la proposta di Soumahoro
La proposta di Soumahoro ha un duplice obiettivo: da un lato, recuperare la visibilità politica persa negli ultimi tempi, dall’altro, allargare ulteriormente le maglie della cittadinanza, rischiando di spaccare definitivamente l’unità della sinistra. “È tempo di orientare le nostre politiche per garantire il diritto di restare e quello di migrare“, ha dichiarato Soumahoro, evidenziando come le migrazioni siano un fenomeno strutturale, destinato a intensificarsi a causa di guerre, crisi climatiche e disuguaglianze economiche.
Il cuore della proposta legislativa di Soumahoro prevede che chi nasce in Italia da genitori stranieri, di cui almeno uno regolarmente soggiornante, diventi automaticamente cittadino italiano. La stessa possibilità sarebbe estesa a chi nasce in Italia da genitori stranieri, purché almeno uno dei due sia nato a sua volta in Italia. Inoltre, secondo la proposta, anche i minori stranieri che hanno frequentato un ciclo di istruzione primaria o secondaria, o un percorso di formazione professionale, potrebbero ottenere la cittadinanza.
Soumahoro ha inoltre suggerito di ridurre il tempo necessario per richiedere la cittadinanza da 10 a 4 anni di residenza in Italia, introducendo ulteriori criteri come il possesso di un reddito minimo o l’aver completato un corso universitario o di formazione professionale.
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