Il ddl sul cibo sintetico, promosso da Masaf e dal ministero della Salute, prevede il divieto di produrre, utilizzare, immettere sul mercato ed importare alimenti e mangimi sintetici. Oltre a multe salate e in alcuni casi severe sanzioni come la chiusura degli stabilimenti, in caso di violazione di tale norma.
Sono oltre 3000 i comuni italiani che hanno sostenuto la petizione contro il cibo sintetico aderendo all’iniziativa legislativa, supportata da alcune delle maggiori organizzazioni di categoria (in primis Coldiretti) che si sono allineate alla posizione del governo.
Cibo sintetico: di quali elementi è composto?
Per cibo sintetico si intendono alimenti, bevande e mangimi prodotti a partire da colture cellulari oppure di tessuti che derivano da animali vertebrati. L’obiettivo sostanziale del disegno di legge è quello di garantire un livello massimo di salvaguardia della salute umana e degli interessi delle persone, oltre a preservare il patrimonio agroalimentare italiano, come insieme di prodotti che assumono un’importanza strategica per l’interesse della nazione.
Cibo sintetico: sanzioni in caso di violazione della norma
Andare contro tale norma comporta multe salate, da un minimo di 10mila euro ad un massimo, che equivale 10% del fatturato realizzato nell’ultimo esercizio chiuso precedentemente all’accertamento della violazione, fino ad arrivare alla confisca del prodotto illegale.
Le sanzioni riguardano chiunque abbia finanziato, promosso o agevolato attività di produzione illecita. Previste anche ulteriori sanzione, che proibiscono di svolgere attività di impresa, negando l’accesso a contributi, finanziamenti oppure mutui agevolati o altre erogazioni da parte dello Stato, di altri enti pubblici o dell’Ue, per svolgere attività imprenditoriali. Fino ad arrivare alla chiusura per 3 anni dello stabilimento di produzione.