I sospetti ed i timori del sindacato ascoltato in commissione: “Si tratta di proroghe di misure già contenuti nei decreti aiuti”
La Cgil è in allerta. Le misure previste dal nuovo esecutivo non sono risolutive per la condizione che sta attraversando il Paese. Secondo il sindacato, nel 2023 la manovra non riuscirà a rispondere alle problematiche di ciascun cittadino e all’emergenza salariale, anzi sarà “di corto respiro, in alcuni casi cortissimo”.
Le dichiarazioni di Fracassi
Davanti alle Commissioni Bilancio congiunte di Camera e Senato, la vicesegretaria generale Gianna Fracassi ha dichiarato: “Si tratta sostanzialmente di proroghe di misure già contenute nei decreti aiuti o di misure simbolo che non servono al Paese, come sul fisco: il giudizio è negativo sulle misure fiscali”. Fracassi ha perciò chiarito la sua posizione sulle misure proposte dal Governo, affermando come siano state ridotte in pezzi o pezzettini, che non convincono il sindacato. Ha incalzato anche sulla questione della distribuzione delle risorse: “Non ce ne sono più per il Mezzogiorno né per la cultura. Sul dissesto ci sembra che ci sia addirittura un arretramento”. Si attendono quindi, nuovi sviluppi per il futuro.