Nel giorno in cui Giorgia Meloni è intervenuta al Forum Ambrosetti di Cernobbio, sullo stesso palco sono saliti anche i leader dell’opposizione, pronti a dare la loro lettura dell’attualità politica e soprattutto a sconfessare parte delle dichiarazioni del presidente del Consiglio. Un modello di comunicazione, visto e rivisto, come ha dichiarato lo stesso Carlo Calenda, nel tentativo di concentrare la conversazione non sulle mancanze del governo ma su ciò che tutti, comprese le opposizioni, possono fare per il Paese.
“Questo governo ha un gigantesco problema di classe dirigente politica. Non riesce ad amministrare il Paese” ha infatti dichiarato il leader di Azione, iniziando anche lui a criticare il governo, per poi lasciare la parola ai suoi colleghi. Giuseppe Conte ed Elly Schlein si sono presentati agguerritissimi, pronti a presentare un progetto che in parte sia comune e che si presenti migliore di quello del governo attuale. “Non siamo qui né ad abbracciare il trionfalismo del governo né a dipingere un quadro più fosco di quello che è” ha dichiarato la segretaria del Pd, seguita dal pentastellato Giuseppe Conte che ha concentrato il suo intervento sull’economia e sulle armi.
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Il filo rosso che ha legato i discorsi dei tre leader ha riguardato gli elementi che caratterizzano la prossima manovra finanziaria. Calenda, Schlein e Conte si sono detti favorevoli all’utilizzo di parte dei fondi per la sanità, una delle priorità del Paese, ed hanno poi declinato individualmente quelle che sono le prime azioni da compiere per migliorare la vita dei cittadini e la situazione economica del Paese.
Calenda a Cernobbio: “Investire i 4 miliardi Irpef sulla sanità“
Carlo Calenda ha quindi concentrato il resto del suo discorso sul lavoro, in tutte le sue declinazioni, spiegando come il governo debba concentrarsi su settori che sono o che si stanno dirigendo verso una grande crisi. Primo tra tutti quello della sanità, su cui l’Italia deve agire al più presto. “Nella prossima legge di bilancio proporremo che almeno la parte relativa alle aliquote Irpef che vale 4 miliardi venga messa sulla sanità” ha annunciato il leader di Azione, chiarendo di non comprendere la retorica sui bonus portata avanti da Giorgia Meloni.
“Il premier dice stop bonus, ma quello che ha fatto sono dei bonus, perché sono una tantum, come il taglio fiscale che una tantum e non strutturale” ha tuonato Calenda, sostenendo quindi la possibilità di proseguire su questa modalità anche su altri settori. “L’idea per cui l’opposizione a ogni legge di bilancio debba proporre delle cose che valgono 50 miliardi in più di deficit in più è sbagliato” ha poi spiegato Calenda, sottolineando però che la stessa Giorgia Meloni in passato “lo ha fatto, forse più degli altri“.
Schlein: “Servono politiche industriali per tornare a crescere“
Elly Schlein nel corso del suo intervento a Cernobbio non ha voluto lasciare da parte la situazione delle industrie che caratterizza il nostro Paese. “Le imprese hanno bisogno di programmare” ha dichiarato, per poi sottolineare la necessità di compiere “uno sforzo se vogliamo lavorare insieme nella prossima manovra“. Una delle prime questioni da affrontare, secondo la segretaria del Pd è quella della costruzione di “un piano per tornare a crescere” perché “servono politiche industriali che siano in grado di accompagnare i grandi cambiamenti a cui siamo sottoposti“.
Il volto dem ha quindi sottolineato che in questo momento nel nostro Paese “esistono elementi di preoccupazione ma c’è anche una crescita in linea con l’Ue” ma attualmente “il punto è provare a non accontentarci e chiederci cosa sta trainando questa crescista e come ci si sta attrezzando per il domani“.
Conte: “Destinare gli investimenti alle politiche sociali“
Il leader del Movimento 5 Stelle ha sostenuto la necessità di una tassazione sugli extra profitti, affinché si recuperino risorse da poter investire in altri campi. Oltre a questa proposta, per Giuseppe Conte sembrerebbe fondamentale “recuperare risorse tagliando dei sussidi ambientalmente dannosi” perché “ci sono margini per costruire una politica economica espansiva“.
Allo stesso modo, secondo il leader pentastellato, la strada da seguire è quella della “razionalizzazione e non dell’aumento delle spese militari, così che si possano destinare gli investimenti alle politiche sociali, che in questo momento sono più vitali per consentire all’Europa di poter competere, di poter rilanciarsi definitivamente in un quadro globale“.
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