La spaccatura tra Azione e Italia Viva rilancia la discussione sull’area moderata da tempo sognata dalla politica italiana. Un sogno però al momento rimasto tale
Riportare la politica al centro. Un motto diventato ormai quasi una frase svuotata di significato ma che ha rappresentato e rappresenta un vero e proprio sogno per la politica italiana. Ultima prova ne è la spaccatura tra Renzi e Calenda. Era il 1993 infatti quando Mario Segni lanciò il primo tentativo di riportare la politica al centro, dopo il “tintinnar di manette” di Tangentopoli. Da lì in poi tutti tentativi di fatto falliti, con il gruppo dei moderati che oggi viene rivendicato sia dal centrodestra (in particolare da Berlusconi) sia dal Partito Democratico.
Il primo fu Segni: ecco tutti i tentativi
Tutto inizia con il Patto Segni nel 1993: dopo Tangentopoli, Mario Segni rompe con le sinistre e con Alleanza Democratica per fondare un nuovo movimento politico, che si presenterà da solo alle elezioni del 1994 raggiungendo un risicato 4,3%. Nel 1998 nasce l’Udr, l’unione democratica di centro di Francesco Cossiga, con l’obiettivo di coalizzare le forze di centro. Esperienza che dura un anno solo e poi si scioglie confluendo in parte nell’Udeur di Clemente Mastella. Nel 1999 ecco l’Elefantino: Cossiga, in occasione delle elezioni europee, stringe un accordo con Alleanza Nazionale presentando liste comuni. La collaborazione, dopo un pessimo risultato, appena il 10%, cessa immediatamente. Nel 2008 ecco La Rosa Bianca, fondato da Bruno Tabacci e Mario Baccini, fuoriusciti dall’Udc, insieme a Savino Pezzotta, ecco l’accordo con l’Udc di Pier Ferdinando Casini. Risultato: 5,62% alla Camera e il 5,70% al Senato. Nel 2013 tocca a Scelta civica, con Monti per l’Italia, con Mario Monti appena chiusa la sua esperienza da premier, poi Luca Cordero di Montezemolo con la sua Italia Futura, seguito da Lorenzo Dellai dell’Unione per il Trentino. Alle elezioni politiche si presenta in coalizione con l’Unione di Centro di Casini e Futuro e Libertà per l’Italia di Gianfranco Fini. Alla Camera dei deputati il simbolo ottiene l”8,3%, mentre al Senato si attesta al 9,1%. Fino al 2022, quando spunta il Terzo polo con Azione, guidata da Carlo Calenda e Italia Viva, il cui segretario è Matteo Renzi. L’intesa tra i due è costituita l’11 agosto 2022 in vista delle elezioni politiche del settembre successivo, in cui ottiene il 7,79% alla Camera con 21 deputati eletti (12 di Azione e 9 di Italia Viva) e il 7,73% al Senato con 9 senatori eletti (5 di Italia Viva e 4 di Azione). La collaborazione è proseguita nel corso della XIX legislatura. L’8 dicembre si è costituisce ufficialmente la federazione dei due partiti. Fino alla rottura delle scorse ore.