L’ex alleato di Renzi è netto: “Accordo con Italia Viva non più sul tavolo. Ci peseremo alle Europee”
Niente accordo con il Partito Democratico e il futuro di Azione a questo punto sarà deciso dal risultato delle prossime elezioni europee. A guardare avanti nel futuro del partito è Carlo Calenda, ospite della tramissione “Mezz’ora in più” su RaiTre.
Il futuro del Pd
“Il Pd – spiega Calenda – perderà il sostegno dell’area liberaldemocratica. E a questi liberaldemocratici noi ci rivolgiamo. Non credo che ci sia la questione, né i termini per un’alleanza politica con il Pd. Anche per la nascita dei 5s il Pd ha iniziato a schiacciarsi su quei temi là, lasciando vuota una prospettiva di riformismo pragmatico e profondo che tiene in conto il ruolo dello stato in modo importante. Se il Pd cercherà di tenere insieme la linea della Schlein e quella dei riformisti, finirà per non dire mai niente e non dare una prospettiva di governo. Finirà in minoranza”.
Lo sguardo alle Europee
Per Calenda è tramontato, a questo punto, anche il sogno di un partito unico dei liberaldemocratici, come era nei progetti del piano sottoscritto con Matteo Renzi e Italia Viva. “Io ho creduto fortissimamente che potesse nascere in Italia un partito unico dei liberaldemocratici e a un certo punto ho capito che dall’altro lato questa cosa non era più sul tavolo. Questa rottura ha avuto momenti disdicevoli e io ho preso l’impegno di non parlarne più. I gruppi parlamentari stanno lavorando bene. IL partito unico non è più sul tavolo”. “Come Azione – aggiunge – con lo spostamento del Pd su posizioni del Pd simili a quelle di un rappresentante d’istituto di un liceo, opposizioni evocative, risponderemo al grande bisogno di area pragmatica, non centrista, fortemente idealista. Non bisogna essere l’ago della bilancia”.