Zuppi avverte: “Europa, svegliati o perderai la pace”

Il cardinale Matteo Zuppi ha lanciato un monito durante il Festival della Politica di Mestre sulla mancanza di un ruolo attivo dell'Europa nel promuovere la pace, sottolineando come la crescente attenzione alla sovranità nazionale non stia contribuendo alla sicurezza

Redazione
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Al Festival della Politica di Mestre, il cardinale Matteo Zuppi ha lanciato un allarme sulla mancanza di un ruolo attivo dell’Europa nel promuovere la pace. Durante il suo intervento, Zuppi ha sottolineato come la crescente attenzione alla sovranità nazionale non stia contribuendo alla sicurezza. “Una delle cose che ci preoccupa di più è che l’Europa non c’è. Vogliamo riprendere sovranità non rendendoci conto che è il contrario che ci dà sicurezza”, ha dichiarato. “La sovranità non ci dà futuro, è come coltivare il nostro giardino mentre il mondo va da un’altra parte“.

Zuppi, “la pace non ha prezzo”

Zuppi ha evidenziato l’importanza di un’Europa unita e solidale, capace di rispondere alle sfide globali. “L’Europa è pensarsi insieme. L’assenza o inconcludenza dell’Europa è preoccupante per tutti, prima di tutto per se stessa, che sta perdendo un’eredità straordinaria: 80 anni di pace. La pace ha un prezzo, che può significare anche cedere un pezzo di sovranità”.

Zuppi, la preoccupazione per ritorno al riarmo

Il cardinale ha poi espresso preoccupazione per il ritorno al riarmo, fenomeno che distoglie l’attenzione da strumenti diplomatici e negoziali per la risoluzione dei conflitti. “Oggi si sente parlare molto più di riarmo che di potenziare gli strumenti in grado di risolvere i conflitti”, ha detto Zuppi, invitando a ricostruire un’alleanza della pace. “Dobbiamo passare dalla consapevolezza della catastrofe a ricostruire l’alleanza della pace, l’Europa deve capire che non c’è futuro senza questa alleanza”.

L’incontro con la la madre Hersch, ostaggio israeliano ucciso

Nel suo intervento, Zuppi ha richiamato anche l’importanza di non alimentare ulteriore sofferenza. Ricordando un incontro con la madre di Hersch, uno degli ostaggi israeliani uccisi, ha condiviso le parole di questa donna: “Non c’è una classifica nel dolore e non voglio che il mio dolore provochi altro dolore”. Un messaggio di profonda umanità che, secondo Zuppi, dovrebbe ispirare il cammino verso la pace.

Percepiamo la guerra come dei “sonnambuli”

Infine, il cardinale ha riflettuto sulla nostra percezione della guerra, definendoci “sonnambuli”, incapaci di coglierne appieno la gravità. “La guerra è razionale, è geometrica, progredisce se non le si contrappone un’altra ragionevolezza. La libertà e la pace hanno un prezzo, ma dobbiamo cambiare modalità di pagamento”, ha concluso.

Soluzione? Costruire Europa solidale e cooperante

L’assenza di una risposta forte e coordinata da parte dell’Europa rischia, secondo Zuppi, di compromettere non solo il presente ma anche il futuro del continente. La sfida, ha affermato, è chiara: costruire un’Europa capace di garantire sicurezza e pace attraverso la solidarietà e la cooperazione, rinunciando all’illusione che il solo mantenimento della sovranità possa essere una risposta sufficiente alle crisi globali.

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