Dl Carceri, ok della Camera ma il vertice parallelo Nordio-Meloni infuria il centrosinistra

"Ho prospettato al presidente Meloni soluzioni a breve e medio termine per il sovraffollamento carcerario" ha dichiarato il ministro della Giustizia, scatenando l'indignazione delle opposizioni

Redazione
6 Min di lettura

Il decreto legge carceri ha ottenuto l’approvazione della Camera con 153 voti favorevoli, 89 contrari e un astenuto. Questo è il bilancio di una giornata fatta di scontri e lamentele che ha visto le opposizioni presentare un fronte durissimo contrario al contenuto del decreto, ritenuto non valido e inefficace per contrastare la grave emergenza che si trovano ad affrontare le strutture penitenziarie italiane. Con il numero dei suicidi in aumento tra i detenuti e le difficoltà più volte espresse dai dipendenti delle carceri, si ritiene inadatto un decreto che secondo il centrosinistra non si pone l’obiettivo di diminuire il numero dei detenuti.

Ad aver aggravato lo sdegno della sinistra è giunta la notizia di un vertice in corso a Palazzo Chigi tra il ministro della Giustizia Carlo Nordio e il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che avrebbero affrontato proprio il delicato tema dell’emergenza sanitaria. Una riunione parallela che si sarebbe svolta all’oscuro del Parlamento e per cui le opposizioni hanno chiesto un’informativa urgente al premier Meloni.

Roberto Giachetti (Iv) sul decreto Carceri
Roberto Giachetti (Iv) sul decreto Carceri

Sarebbe stata nuovamente rinviata la proposta di legge a firma Roberto Giachetti, che mira ad aumentare i giorni bonus da riservare ai detenuti che si comportano in modo impeccabile durante la detenzione. La proposta doveva essere discussa oggi a seguito di un primo rinvio, ma la deputata di FdI, Carolina Varchi, avrebbe proposto di rinviare nuovamente la proposta, votata con 55 voti di differenza. Durissima la risposta del deputato di Italia Viva: “Almeno abbiate il coraggio di metterci la faccia bocciandola, invece di continuare a rimandarlo in Commissione“.

Nordio: “Sull’emergenza delle carceri chiedo incontro a Mattarella

Ho prospettato al presidente Meloni soluzioni a breve e medio termine per il sovraffollamento carcerario. Su questo tema chiederò un incontro al Presidente della Repubblica, che ha sempre manifestato grande attenzione al riguardo” ha dichiarato il Guardasigilli Carlo Nordio, sostenendo inoltre di voler proporre al Consiglio Superiore della Magistratura di “considerare la copertura di organico per la magistratura di sorveglianza, garantendo da parte del ministero agili e veloci procedure per il completamento della pianta organica degli amministrativi presso i Tribunali di sorveglianza“.

Le parole del ministro, però, non sono bastate a placare gli animi delle opposizioni, ancora furiose per il vertice del ministro e Giorgia Meloni. “Mentre noi siamo qui a votare la premier e il ministro Nordio, per questo assente dall’Aula, sono riuniti a palazzo Chigi per fare il punto sulle carceri, ma allora il Parlamento a cosa serve se si decide tutto  lì?” si chiede Deborah Serracchiani del Partito democratico. Parole a cui si sono allineati anche Movimento 5 Stelle e Avs, ovvero i partiti che hanno richiesto l’informativa urgente al Presidente del Consiglio.

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni
Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni

Al vertice avrebbero partecipato, oltre a Nordio e Meloni, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. Secondo quanto riportato dal ministro della Giustizia, durante l’incontro al premier sarebbero stato sottoposte “soluzioni a breve  e medio termine per il sovraffollamento carcerario“, ovvero l’argomento in discussione alla Camera.

Il grido di sdegno delle opposizioni

Quest’Aula oggi tradisce le aspettative di tutti i detenuti che chiedono di essere trattati da esseri umani, come la nostra Costituzione prevede, e tradisce anche il senso dello stato di diritto a cui tutti quanti, aldilà degli schieramenti politici, dovremmo tenere“, così il segretario di +Europa Riccardo Magi commenta a caldo il momento precedente al voto sul dl Carceri, sottolineando il suo pensiero sull’inefficacia del decreto e l’incoerenza della maggioranza.

In questo decreto – prosegue – non c’è nulla che intervenga nell’immediato sulla disastrosa situazione a cui stiamo assistendo, e non c’è nulla che vada nella direzione indicata di recente anche dal Presidente Mattarella sulla finalità rieducativa della pena“. Sono parole che rispecchiano il pensiero espresso dalla democratica Valentina Ghio, che definisce le misure adottate dal Governo “gravemente insufficienti” perché continua ad aumentare i suicidi, le rivolte e le proteste e allo stesso tempo non si è risolto il problema del sovraffollamento o l’emergenza caldo.

Sulla questione è intervenuto anche Osvaldo Napoli, della segreteria nazionale di Azione, che ha sostenuto che “governo e opposizioni navighino al buio e sparino nel mucchio, non avendo nessun traguardo da raggiungere che non sia strappare gli applausi delle rispettive curve“. Secondo il politico di Azione se “un osservatore straniero che arrivasse oggi in Italia e volesse capire che cosa succede nella giustizia e nel mondo carcerario probabilmente penserebbe di essere finito in un manicomio“.

Napoli ha infatti sottolineato che “vedrebbe un governo assediato dal problema del sovraffollamento delle carceri che, in pochi mesi, ha deliberato l’esistenza di altre 19 fattispecie di reati per cui si saranno migliaia di altri processi da istruire con la conseguenza di amplificare il sovraffollamento delle carceri. Lo stesso osservatore verrebbe a sapere che le opposizioni a questo governo e al provvedimento sulle carceri sono le stesse forze che, senza alcun processo, hanno chiesto le dimissioni del presidente della Liguria, alternando atteggiamenti di garantismo per chi in carcere c’è già con atteggiamenti giustizialisti, tipici di chi in carcere metterebbe chiunque“.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo