Sovraffollamento carceri, per Nordio colpa dell’immigrazione: la soluzione in tre passaggi

Il triplice binario proposto dal ministro Nordio per combattere il sovraffollamento degli istituti penitenziari

Redazione
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Sono state settimane inquiete per il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Il sovraffollamento delle carceri è stato uno dei temi più scottanti dell’agenda politica del governo Meloni. Un’emergenza che al momento chiama la responsabilità del dicastero e che non può essere messo a margine del dibattito politico.

Nordio deve dunque considerare i fattori che hanno portato all’attuale situazione, senza sottovalutare il coefficiente immigrazione. Il ministro ha quindi proposto una risoluzione alla drammatica condizione delle carceri italiane, tenendo in considerazione l’influenza degli arrivi in Italia.

Nordio e il problema dell’immigrazione

Nordio risponde ai microfoni di SkyTg24 sul tema del sovraffollamento degli istituti penitenziari. Nonostante le idee più disparate giunte al Ministero – tra chi propone la chiusura delle carceri, a chi vorrebbe l’introduzione della libertà incondizionata – il ministro verte la questione sul fatto che tale problema non riguarda solo e unicamente l’Italia, bensì moltissimi Paesi europei. Per Nordio l’immigrazione è un fattore scatenante: tale fenomeno avrebbe portato ad una popolazione carceraria di detenuti stranieri che supera il 30%, talvolta anche il 50%.

Nordio non ha esitato a rivendicare il lavoro del governo sul tema del sovraffollamento delle carceri. L’esecutivo, guidato dalla premier Giorgia Meloni, sta lavorando su quello che il ministro della Giustizia ha nominato “un triplice binario“. Si tratta di far scontare la pena ai detenuti stranieri nei Paesi di origine, individuare delle città alternative e limitare la custodia cautelare.

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