La rivolta è avvenuta nel carcere di Dozza. Il sindacato Sappe: «Prossimo governo tenga conto del problema sovraffollamento»
Tre agenti di polizia penitenziaria sono rimasti feriti durante un intervento resosi necessario per una protesta, scoppiata nella nottata di mercoledì, nel carcere bolognese di Dozza, che ha visto coinvolti numerosi detenuti.
Il sindacato di Polizia Penitenziaria, Sappe, ha reso noto la notizia tramite un comunicato ufficiale, dal quale si evince che i disordini sarebbero scoppiati a seguito delle intemperanze di un gruppo di detenuti ubriachi. Il consumo di alcool, secondo quanto reso noto dal sindacato, sarebbe avvenuto a seguito della macerazione della frutta. I riottosi, spinti dai fumi dell’ebbrezza, avrebbero bruciato i materassi all’interno di una cella e cercato il confronto con le guardie carcerarie.
La ricostruzione e l’appello
Impiegati nell’operazione circa 30 agenti, che hanno agito secondo i protocolli, riportando la calma ed evitando il peggio. Tre di loro sarebbero stati feriti e trasportati in ospedale con prognosi di 5-6 giorni ciascuno.
«Auspichiamo che il prossimo governo tenga conto del problema carceri, affrontando seriamente la questione. Bisogna rivedere la legge sulle chiusure degli ospedali psichiatrici, chiudere le celle per i detenuti violenti e riorganizzare la sanità penitenziaria», affermano Giovanni Battista Durante e Francesco Campobasso, in ordine segretario generale aggiunto e segretario nazionale del Sappe.