Già alla vigilia delle votazioni si erano registrati malumori e disagi. All’apertura delle postazioni di voto mancavano all’appello ancora 50 presidenti di sezione
Giornata di elezioni non propriamente tranquilla a Palermo, dove la città si riunisce non solo per decidere sui cinque quesiti del referendum, ma anche per le elezioni comunali. All’apertura delle urne erano circa 50 i presidenti di seggi che mancavano all’appello e che hanno rinunciato alla carica all’ultimo minuto.
I disagi e malumori sono iniziati già nella giornata di ieri, quando le commissioni si sono riunite in preparazione dell’appuntamento di oggi: centinaia di persone, selezionate come scrutatori, sono rimaste bloccate nelle diverse scuole di Palermo sede di seggi elettorali a causa delle rinunce all’ultimo minuto.
Le operazioni preliminari dovevano iniziare alle 16 e durare, secondo previsioni, meno di quattro ore: a causa delle continue defezioni sono andate oltre la mezzanotte, lasciando la città nel caos a meno di sette ore dall’apertura dei seggi.
Il Comune di Palermo ha subito provveduto all’apertura di una mail speciale per raccogliere le richieste di sostituzione ai seggi elettorali. I lavori per colmare i vuoti lasciati hanno vincolato gli impiegati tutta la notte, pur senza arrivare a una soluzione risolutiva.
All’apertura delle urne, raccontano dai seggi, erano ancora cinquanta i seggi senza presidenti: i palermitani sono stati, quindi, rinviati a casa e invitati a tornare nel primo pomeriggio quando, si spera, l’emergenza sia rientrata. «Sono arrivati già diversi elettori che hanno chiesto di votare. Abbiamo spiegato loro che ci sono alcuni problemi e ci hanno risposto che ritorneranno più tardi, ma non è detto considerata la bella giornata e la partita del Palermo», racconta una scrutatrice all’Ansa.
Gioca il Palermo, non si vota
Il caos iniziato ieri pomeriggio, con il mancato insediamento preliminare dei seggi, avrebbe come una tra le tante cause anche la partita della squadra di calcio del Palermo, impegnata nella finale di Play off di serie C contro il Padova. La sfida per la promozione in B si disputerà questa sera allo stadio “Renzo Barbera”, dove è previsto un pienone di oltre 34mila spettatori.
La concomitanza dell’evento sportivo e delle votazioni ha portato molti tifosi alla rinuncia della nomina nei seggi elettorali, per evitare di assistere all’incontro di calcio e di festeggiare un’eventuale promozione.
Per evitare il caos tra i due appuntamenti palermitani, si era ipotizzata l’idea di posticipare la partita, ma la Prefettura ha deciso di confermare la data.
Nel mentre l’amministrazione comunale di Palermo fa sapere che gli atti saranno inviati alla Procura della Repubblica «per ogni azione di competenza finalizzata all’accertamento di responsabilità di natura penale».
Gli appelli dei candidati sindaco: «Andate a votare nel pomeriggio»
Di fronte al caos elettorale palermitano, i candidati sindaco della città esprimono il loro disappunto. Fabrizio Ferrandelli esorta gli elettori in un audio-appello: «Consiglio a tutti di andare a votare, se possibile, dopo pranzo perché ci sono problemi in alcune sezioni in cui non si sono insediati i presidenti e stiamo intervenendo da Roma col ministero cui abbiamo denunciato tutta la situazione»
Ciro Lomonte afferma: «Ci sono sezioni ancora chiuse a un’ora e mezza dall’inizio teorico delle votazioni e gente che è rimandata a casa». Mentre Totò Cuffaro lancia una proposta: «Chiediamo al prefetto che i seggi rimangano aperti anche nella giornata di lunedì mattina per consentire a quante più persone di espletare il proprio voto e garantire così il rispetto di tale dovere e di tale diritto».
Nel frattempo, si attendono maggiori indicazione da parte del prefetto e del Viminale.