Meloni: “Se si è arrivati ad un accordo per un cessate il fuoco in Libano possiamo farlo pure sul canone Rai”

Redazione
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L’annuncio della tregua in Libano è uno sviluppo molto importante e positivo, ovviamente deve essere considerarlo un punto di partenza e non di arrivo“, così il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha commentato l’accordo tra Israele ed Hezbollah, nel suo intervento ai Med Dialogues di Roma, la conferenza internazionale che riunisce rappresentanti politico-istituzionali, funzionari, esperti, analisti ed esponenti della società per discutere su temi fondamentali riguardanti il Mediterraneo.

Il premier ha evidenziato la necessità di cogliere questa opportunità per lavorare “con convinzione“, al fine di stabilizzare del tutto il confine tra i due Paesi del Medio Oriente, così da permettere “a tutti gli sfollati, sia israeliani, sia libanesi, di tornare alle proprie case in sicurezza“. In questo senso, quindi, Meloni ha ricordato l’importanza dell’applicazione della risoluzione 1701 delle Nazioni Unite, che potrebbe portare anche ad un cessate il fuoco definitivo, oltre che al “rafforzamento delle capacità di Unifil e delle forze armate libanesi“.

A margine dell’evento, il primo ministro ha poi affrontato lo spinoso tema dello stop al taglio del canone Rai, proposto dalla Lega e rifiutato da Forza Italia. “Sono schermaglie. Non ci vedo niente di particolarmente serio…“, ha sostenuto Meloni, per poi aggiungere ironicamente: “Se si è arrivati ad un accordo per un cessate il fuoco in Libano possiamo farlo pure sul canone Rai“. Il Presidente del Consiglio ha quindi nuovamente confermato la stabilità del suo governo, sottolineando che gli screzi tra i suoi due alleati non dovrebbero essere letti come un tentativo di creare una crepa all’interno delle fila dell’esecutivo.

Meloni: “L’Europa deve lavorare per permettere che i rifugiati tornino in patria

Tornando a parlare di Medio Oriente, il premier ha ricordato il ruolo centrale dell’Italia all’interno dell’accordo per la situazione in Libano. “Sono orgogliosa che l’Italia, con il comando dell’iniziativa Military Technical Committee for Lebanon, abbia un ruolo centrale anche e soprattutto in questa sfida“, ha infatti sostenuto Meloni, ricordando che i partner del G7 sono al lavoro per rafforzare la capacità delle forze armate libanesi, così che possano portare avanti le responsabilità previste dal mandato dell’Onu.

Il primo ministro ha poi sottolineato il bisogno di intervenire anche sulla questione dei rifugiati siriani, giordani e libanesi, i quali subiscono in prima persona le conseguenze dell’aumento della tensione dell’escalation militare in Medio Oriente. “Questa è un’altra materia su cui l’Italia si è molto spesa in questi mesi, è fondamentale affrontare questa emergenza perché una crisi che si aggrava sempre di più“, ha infatti evidenziato il premier, sottolineando che il governo italiano si è impegnato per riportare tale questione al centro dell’agenza del Consiglio europeo.

Sono convinta che l’Europa debba lavorare per costruire le condizioni necessarie affinché i rifugiati possano tornare in patria, un ritorno che deve essere volontario, sicuro, dignitoso e sostenibile“, ha dichiarato Meloni, mettendo in evidenza che tale richiesta sarebbe stata presentata anche dagli stessi rifugiati, ai quali è necessario presentare risposte attuali e non proseguire “rimandando ad un lontano futuro“.

Meloni: “Prioritario e strategico il confronto sul Mediterraneo

Giorgia Meloni ha poi concentrato il suo intervento su questioni legate al Mediterraneo e al Piano Mattei, sottolineando l’importanza di entrambi gli argomenti per l’esecutivo italiano. “Occuparsi del Mediterraneo significa per noi valorizzare la naturale proiezione geopolitica, geostrategica, geoeconomica dell’Italia“, ha infatti dichiarato il premier, ricordando che l’Italia è una Nazione in questo senso molto particolare perché “ha la sua testa che è un pezzo di Mitteleuropa, e ha i suoi piedi immersi nel Mediterraneo“, tanto da essere considerata “un ponte tra il nord e il sud dell’Europa“.

Per quanto riguarda il Piano Mattei, invece, il Presidente del Consiglio ha sostenuto che l’obiettivo attuale è quello di “europeizzarlo e internazionalizzarlo“, creando sinergie con diversi strumenti finanziari che lavorino verso lo stesso obiettivo. Solo in questo modo, infatti, il progetto potrebbe avere il respiro europeo e internazionale che necessita.

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