“Fidarmi di Renzi è stato un errore, ha preso i giro gli elettori promettendo che avrebbe fatto un passo indietro e fatto nascere un grande partito, invece no”. Lo afferma il leader di Azione Carlo Calenda al Corriere della Sera, che si manifesta “assolutamente favorevole a dar vita a un nuovo partito della Repubblica fondato sui valori della prima parte della Carta”.
Calenda anticipa che Azione, ad ottobre, lancerà una costituente, “e per i riformisti, popolari e liberali le porte saranno aperte, mentre è no secco ai “centrini”, “che si schierano con chi vince… lo stanno con il Movimento 5 Stelle se vince, mentre se vince la destra di alleano con la destra, e questo pur di occupare un qualsiasi spazio”.
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Calenda: “Renzi una delusione, ma colpa mia… Ora si volta pagina”
Parlando del suo ex compagno di avventure Matteo Renzi, Calenda palesa di provare una forte delusione nel suo comportamento. “Renzi ha preso in giro gli elettori, promettendo che avrebbe favorito la nascita del grande partito liberal-democratico. Invece, una volta rientrato in parlamento, ha fatto saltare tutto – afferma infastidito Calenda – e lo ha fatto per tenere le mani libere e provare ad entrare nel governo. Ma la responsabilità è mia che mi sono fidato… Ora si volta pagina!”
Ora il leader di Italia Viva è pronto a lanciare un nuovo contenitore: “Il Centro”. “In realtà quello che serve – spiega Calenda – è un grande Fronte Repubblicano che si ispiri ai valori della Costituzione. Sicuramente riporremo gli inviti anche per le persone del partito di Renzi che si sono spese con passione per il Terzo polo, a partire da Elena Bonetti”.
Calenda in disaccordo con Schlein sulle spese militari
Per quanto concerne la posizione di Schlein sulle spese militari, Calenda non è d’accordo: “E’ un grave errore, poiché la serietà dei Paesi si traduce in base alla capacità di mantenere e rispettare gli impegni, e di sicuro l’Italia necessita di un forte esercito capace di contribuire a formarne uno unico europeo. Ricordiamoci che abbiamo una guerra ai confini dell’Europa – afferma il leader di Azione – e questo impegno va mantenuto”.
Calenda dice no al Sindaco d’Italia: “Toglierebbe potere al capo dello stato”
Infine, Carlo Calenda si dice contrario al “Sindaco d’Italia”: “L’elezione diretta del premier non c’è in nessun Paese. Se eleggi il premier direttamente, togli potere al capo dello Stato”.
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