Calenda torna sul campo largo di Schlein: “Renzi con Pd? In bocca al lupo”

Nessun retroftont dal leader di Azione che non teme il fuggi fuggi dagli organi del suo partito: "La mia relazione in direzione è stata approvata all’unanimità"

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Pensavo di essere l’ultimo ‘pirla’ che si era fidato di Renzi, non ero l’ultimo e questo mi rassicura dal punto di vista psicologico. L’unica cosa che mi sento di dire è in bocca al lupo a Elly Schlein“. Con queste parole il leader di Azione, Carlo Calenda commenta in una intervista a “Quotidiano Nazionale”, l’ultima mossa dell’ex alleato del Terzo polo, Matteo Renzi. L’ex ministro conferma la sua posizione. Di fatto resterà al centro: “Fino a quando sarà utile per il Paese“.

Le parole di Calenda

Lo scontro perenne fra centrodestra e centrosinistra non porta da nessuna parte. È finzione teatrale: se Schlein pensasse che La Russa è un fascista, non lo prenderebbe certo a pacche sulle spalle nella partita del cuore. La politica in Italia è diventa uno spettacolo che serve per far dimenticare agli elettori i problemi concreti“.

Eppure gli elettori sembrano reclamare proprio il ritorno al bipolarismo: “Se pensassi anche io che la politica è solo mero tatticismo, impiegherei dieci minuti a entrare nella coalizione di centrosinistra, chiedendo qualche posto sicuro. Ma poi quanto è destinato a durare quel governo che non è d’accordo se stare o non nella Nato, o se ci sono dentro i Cinquestelle che continuano a dire ‘viva il Venezuela’? Mi spiace, non ragiono così. Sono consapevole che per rompere il bipolarismo serve tempo. Ma qualcuno ci deve provare, e quando le cose vanno male, ci si rialza e si ricomincia“.

Calenda: il futuro di Azione

Non sarò io a rompere il bipolarismo, arriverà prima la Storia. L’Italia è alla canna del gas: nel medio periodo c’è il rischio di una crisi finanziaria e si chiamerà, nella migliore delle ipotesi, un premier tecnico. Nella peggiore delle ipotesi, il corto circuito si verificherà dopo elezioni politiche in cui andrà a votare meno del 50 per cento degli aventi diritto“.

In quel caso, “potrebbe arrivare un signore che dirà ‘questo Parlamento non è legittimato, devono andare tutti a casa’. Allora sì, quando si presenterà un uomo forte, avremo un problema democratico. Lavoro per evitare che ciò accada“. Calenda poi parla del futuro di Azione: “Certo. Non c’è nessuna spaccatura negli organi di Azione. La mia relazione in direzione è stata approvata all’unanimità. Per me la politica non è un gioco di società per cui una volta stai con M5s, una volta voti la Russa e poi ritorni con M5s come ha fatto Renzi. Noi dobbiamo dare soluzioni ai problemi“, conclude.

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