Calenda taglia netto sul campo largo: “Impossibile raggiungere un accordo”

In un'intervista al Corriere della Sera, per Calenda non sembra possibile raggiungere un accordo con il campo largo poiché li separano visioni difformi rispetto l'agenda politica

Redazione
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Parole forti quelle espresse dal leader di Azione, Carlo Calenda, sul campo largo. L’ex metà del Terzo Polo conferma la tendenza contraria ad un avvicinamento verso il fronte unito del centrosinistra prontamente guidato dalla segretaria del Partito democratico con Matteo Renzi di Italia Viva e, il restio, per ora, leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte.

In un’intervista al Corriere della Sera, per Calenda non sembra possibile raggiungere un accordo con il campo largo poiché li separano visioni difformi rispetto la politica estera, quella industriale, sul lavoro, sulla giustizia, sulla commissione europea e sull’agenda Draghi per l’Europa. L’agenda di partito, infatti, si scosta completamente dall’idea di remare contro Meloni e il suo governo.

Calenda: il taglio netto sul campo largo

Il leader di Azione sta affrontando un periodo di incertezze sul futuro del partito. Dopo l’addio al Terzo Polo con il senatore Renzi, Azione è in bilico. Intanto si dice convinto che su salari sanità e scuola occorra un emendamento comune dell’opposizione alla legge di bilancio. Il problema è che dai partiti esce un conto da 50 miliardi che comprende: pensioni, taglio del cuneo fiscale, sanità, aumento degli stipendi agli statali. Alla domanda sul fatto che resterà al centro, Calenda risponde: “L’Europa si trova in un momento di stallo. I partiti popolari, socialisti e liberali devono ritrovare uno spazio di proposta al centro che è il luogo dove si danno delle soluzioni“.

Carlo Calenda
Carlo Calenda

Calenda afferma poi che la sua posizione rispetto il campo largo scinde completamente dalla presenza di Renzi vicino alla Schlein. “Gli elettori ci hanno voluto qui e qui resteremo. Renzi ha provato sia con la destra e ora mette a sinistra. Un atteggiamento del tutto indecoroso che però riguarda Schlein ormai, non più me, attacca. Il leader di Azione ricorda che il prossimo 30 settembre si deve necessariamente presentare il piano di bilancio in merito ai sette anni di riforme sul futuro dell’Italia.

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