Si accende la speranza nel partito Azione di Carlo Calenda: Alessio D’Amato si è dimesso dal Pd e il leader si proietta in un futuro che include anche il consigliere della Regione Lazio.
Calenda sul coinvolgimento di D’Amato
Il leader di Azione commenta le dimissioni di D’Amato dai dem come una possibilità per il suo partito. Le intenzioni di Calenda sembrano chiare: con il consigliere della Regione Lazio il rapporto è buono e lo definisce come “Una persona di qualità, perché sa fare accadere le cose. So che ci sono tante persone in sofferenza. Sarei felicissimo se D’Amato mi chiedesse di entrare in Azione. Come sarei felicissimo degli amministratori sindaci che si misurano con la capacità di fare accadere le cose. Noi vogliamo costruire un partito di amministratori”.
D’Amato sull’entrata ad Azione
Alessio D’Amato – consigliere regionale Lazio – commenta la sua possibile entrata nel partito Azione di Carlo Calenda. Le sue parole fanno riferimento al PCI – Partito Comunista Italiano – che è stato di grande formazione e un’esperienza di vita. Alla trasmissione Omnibus, D’Amato ha sottolineato: “Per me contano innanzitutto la postura, l’approccio, la cultura politica e poi ho sempre ragionato con la mia testa e continuerò a farlo“.
Calenda sul Terzo Polo
Dopo la questione D’Amato, Calenda chiarisce la volontà di parlare a tutti i partiti. Il leader di Azione ha dichiarato ad Agorà: “Non so cosa vuole fare Italia Viva. Ma c’è un dato di fatto, non si ricuce con un Renzi che dice io vado da un’altra parte“. Su Renzi – leader di Italia Viva – la sua posizione si inasprisce. Secondo Calenda i suoi propositi infatti, restano quelli di non voler fare un Partito Unico e quindi venir meno alla promessa fatta a un milione e 400mila elettori.
Rispetto al Pd, il leader di Azione non vede possibile un’alleanza strutturale. Questo a causa dell’allineamento dei dem al Movimento 5 Stelle, che non rientra nei propositi del partito, anzi, lo considera del tutto dannoso per il Paese. Si attendono ulteriori aggiornamenti.