Il leader di Azione Carlo Calenda ieri pomeriggio è stato all’Università degli studi di Milano per il primo presidio di raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare finalizzata alla reintroduzione del nucleare nel mix energetico italiano. Azione ha lanciato questa iniziativa pochi giorni fa e ha già raccolto oltre 60mila firme. Al margine dell’evento ha anche parlato di altri temi caldi con i giornalisti, sottolineando soprattutto la necessità che l’opposizione lavori insieme.
Calenda sulla proposta di legge sul nucleare
Il leader di Azione, al margine dell’evento a Milano, ha annunciato ai giornalisti presenti di aver superato le 60mile firme “per riportare il nucleare in Italia, cosa che il governo dice di voler fare, ma non sta facendo, sta rimandando”. Per Calenda il nucleare è fondamentale affinché l’Italia abbia “un’energia più indipendente dall’estero, completamente green però non intermittente come le rinnovabili” e meno costosa del 30%, come accade in Francia. “Quindi la raccolta firme è andata oltre ogni aspettativa. Io spero di vedere la Meloni il prima possibile per chiudere questo dossier e fare qualcosa” ha dichiarato il leader di Azione.
Leggi Anche
Dopo l’evento Calenda ha scritto un post sul social X in cui ha informato i suoi seguaci che in meno di una settimana è stato già “raggiunto e ampliante superato il quorum necessario“, ma che non è il momento di fermarsi, perché è necessario creare “quanto più consenso possibile attorno a una riforma che riteniamo essenziale per il futuro del nostro Paese“.
Ha quindi annunciato che il prossimo weekend, “nell’anniversario del referendum del 1987 che comportò l’uscita dell’Italia dal nucleare”, verranno organizzati banchetti in tutta Italia. “È importante parlarne, sensibilizzare, confrontarsi e provare a fugare ogni tipo di dubbio perché, come ci ricorda sempre Giuseppe Zollino“, il responsabile energia e ambiente di Azione, “50mila firme sono la soglia, non il traguardo! Partecipate! Firmate!”.
La necessità di una moratoria assoluta nell’opposizione
Al margine dell’evento a Milano, Calenda ha anche risposto alle domande dei giornalisti che vertevano su temi diversi dal nucleare. È stato interrogato, per esempio, sulla possibile collaborazione con Sala su un progetto al centro, che ha negato, sottolineando comunque che “è un sindaco che noi sosteniamo, io ne ho stima ovviamente. Ci parliamo e spesso commentiamo qual è la situazione generale”.
Gli è stato chiesto cosa ne pensa del battibecco tra Matteo Renzi e Beppe Sala, in cui il primo ha criticato il secondo sull’ipotesi del suo ruolo di federatore del centrosinistra suggerendogli di occuparsi piuttosto della sicurezza di Milano. Calenda ha commentato dicendo che non vuole fare polemiche: “Dobbiamo stare molto attenti anche a fare polemiche inutili nell’area dell’opposizione. Bisognerebbe parlare, come abbiamo fatto, solo del piano automotive e Stellantis, delle cose da fare”.
Rispondendo alla richiesta di una precisazione riguardo al dialogo con l’opposizione, il leader di Azione ha spiegato che secondo lui c’è la necessità di “una moratoria assoluta nell’opposizione, nella discussione sulle formule politiche“. Per lui la Meloni “dice un sacco di balle, ma sono balle che hanno a che fare con la vita dei cittadini”, quindi il suo suggerimento all’opposizione è di “lavorare insieme come si è fatto sull’automotive e su tante altre cose. Non sul nucleare perché non sono d’accordo, ma ci sono tante altre cose su cui si deve lavorare con serietà e concretezza”.
© Riproduzione riservata