Calenda tra giustificazioni e ripensamenti

Il leader di Azione, alla ricerca di un posto politico da occupare, vaga tra campo largo e Terzo Polo. Una scelta difficile condizionata da un centrosinistra che ancora non esiste e un Terzo Polo che gli elettori hanno bocciato

Giulia Fuselli
3 Min di lettura

Il leader di Azione, Carlo Calenda, torna sulla spinosa questione del campo largo. L’ex metà del Terzo Polo non trova – o non vuole trovare – gli appigli tematici giusti per giustificare una possibile entrata nell’alleanza con il campo largo della segretaria del Partito democratico, Elly Schlein. “Il fronte unito, non per togliere nulla alla dem, ma non è in linea con quanto espone Azione. Le cose che propongono non sono condivise con noi“, afferma a ‘Tg2 Italia Europa’ su Rai2, ribadendo una parziale convergenza con i pentastellati su alcuni precisi temi come l’immigrazione l’economia e l’energia non bastano.

Calenda: “La politica non è un gioco”

Il leader di Azione ribadisce il concetto per il quale “la politica non è un gioco” e Calenda rifiuta di comportarsi come la premier Giorgia Meloni che, una volta al governo, “ha fatto il contrario di quello che aveva promesso“, o come chi, dall’opposizione, sostiene che ci siano risorse per fare qualsiasi cosa. Poco dopo, il leader di Azione pubblica su X un video in cui Angelo Bonelli, fondatore di Europa Verde, discute del nucleare, criticandolo per creare “confusione tra il prezzo del gas e quello dell’energia elettrica“. Calenda sottolinea che si può essere favorevoli o contrari al nucleare, ma ignorare le basi del mercato energetico è “oggettivamente indecoroso“.

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Si tratta di una situazione alquanto surreale considerando che Azione si presenterà in alleanza con il centrosinistra in tutte le prossime tornate elettorali in Liguria, in Umbria e in Emilia-Romagna. Tale scelta ha determinato un vero e proprio esodo dal partito: l’ex fedelissimo Enrico Costa è tornato in Forza Italia e le parlamentari Maria Stella Gelmini, Mara Carfagna e Giusy Versace sono pronte ad approdare tra le fila di Noi Moderati di Maurizio Lupi. Le motivazioni trovano fondamento nel lento avvicinamento del partito di Calenda al centrosinistra. Nonostante tutte le rassicurazioni, appare evidente che Azione parteciperà alle prossime elezioni politiche con il campo largo. Calenda è quindi pronto a compiere l’ennesimo turn around.

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