Calenda contro tutti: “Ormai le democrazie vacillano, ma niente cambia”

"C'è un problema per il sistema democratico come lo conosciamo. E non è solo in America, dove alla violenza verbale si unisce il fatto che hanno a disposizione armi" ha infatti sostenuto il leader di Azione

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L’attentato a Donald Trump è un fatto di cronaca su cui non è possibile sorvolare, non solo per la gravità dell’accaduto in sé ma soprattutto per le conseguenze che questo comporterà nel breve e lungo futuro. Carlo Calenda, leader di Azione, non ha potuto fra altro che unirsi al corso di commenti e solidarietà che hanno seguito la vicenda, dando però come sempre una propria lettura degli eventi, utilizzandoli in questo caso per criticare anche il modello politico italiano oltre che quello europeo.

Secondo Calenda, infatti, l’attacco nei confronti di Donald Trump è figlio di un sistema politico che si sta allontanando dai dettami della democrazia per deragliare e raggiungere confini troppo lontani e soprattutto troppo pericolosi. Un problema che principalmente è possibile notare in America ma che, secondo Calenda, è presente purtroppo anche nel nostro continente.

Donald Trump
L’ex Presidente USA, Donald Trump

C’è un problema per il sistema democratico come lo conosciamo. E non è solo in America, dove alla violenza verbale si unisce il fatto che hanno a disposizione armi. E dove lo stesso Trump si è espresso spesso in modo violentissimo” ha infatti dichiarato il leader di Azione, per poi aggiungere: “La prima democrazia, quella che si chiamava la guida del mondo libero, vacilla. Dall’altro lato è successo pure con Fico, in Europa con l’aggressione di candidati al Parlamento in Germania“. Episodi tragici che dovrebbero far riflettere sull’importanza del dibattito politico e soprattutto dei contenuti che esso porta con sé.

Calenda: “L’estremizzazione delle linee politica ha comportato una crisi in Occidente

Carlo Calenda è stato molto duro nel suo intervento a SkyTg24, non risparmiando accuse e soprattutto affibbiando colpe. Secondo il leader di Azione, si sta perdendo “il senso del fatto che la democrazia è un posto dove ci si alterna e lo si fa trattandosi con rispetto” e ciò potrebbe essere stato causato dalla “estremizzazione delle linee politiche“, a loro volta conseguenza “di una crisi profonda dell’occidente“. Secondo l’ex volto del Terzo Polo, però, la colpa dell’Occidente sta nel fatto che “invece di cercare di rimettere insieme le cose, ci si tirano pietre prima verbali e poi inevitabilmente fisiche. Tutto questo mentre affondiamo insieme…“.

Carlo Calenda, nello specifico, si rivolge alle parole di Matteo Salvini, tra i primi in Italia ad aver commentato il tentato omicidio di Donald Trump. “Su Trump Salvini soffia sul fuoco e lo ha sempre fatto. Gli ha risposto un pezzo della sinistra estrema con questo richiamo continuo, costante al rischio fascismo” ha dichiarato il leader di Azione, per poi aggiungere: “Ma è chiaro se continui a dire che i tuoi avversari sono fascisti prima o poi qualcuno fa qualcosa… Dall’altro lato Salvini fa la stessa cosa a parti invertite. Perché c’è una ricerca di militarizzazione dell’elettorato, per far scordare all’elettorato che intanto non succede niente su sanità, salari, sviluppo“.

Matteo Salvini
Matteo Salvini, leader della Lega

Secondo il leader di Azione, quindi, questo è un meccanismo che utilizza la politica quando “non ha più le leve“. Un modo di fare che ovviamente è deleterio e che porta con sé una scia di violenza che troppo spesso, purtroppo, non ha un lieto fine. Il volto di Azione ha quindi spiegato che un buon punto di partenza per poter abbandonare queste abitudini è quello di porre fine alle rappresentazioni macchiettistiche“, ovvero quelle che creano polarizzazioni e sempre più divisioni interne.

Calenda: “Il rischio che Meloni dica ‘no’ a Von der Leyen è alto

Calenda ha poi spostato le sue critiche su ciò che nei prossimi giorni potrebbe avvenire a Bruxelles. “Sulla Von der Leyen andrà tutto come da copione, ma su quale programma?” ha chiesto il volto di Azione, spiegando che lalinea di Von der Leyen non è ancora chiara che Meloni è ancora indecisa su quale deve essere il suo ruolo nell’Europarlamento. “Io auspico che la Meloni finalmente decida di diventare una popolare conservatrice europea, una gloriosa tradizione. Ma se invece per marcare Salvini continuerà a dire, come penso che farà, no alla Von der Leyen ed entrerà in un conflitto con la commissione europea sulla procedura di infrazione, allora il Paese sarà a rischio” ha quindi spiegato Calenda.

Secondo il leader di Azione, il premier dovrebbe decidere di astenersi, piuttosto che votare contro Von der Leyen, eppure questa è una possibilità piuttosto remota. “È un copione già visto, i partitini cercano di essere più di lotta e di governo per recuperare voti” ha evidenziato Calenda, per poi concludere: “Ma siamo in un nuovo quadro, quello dello scioglimento delle democrazie occidentali come le conosciamo. Il problema è la straordinarietà della situazione, che sembra non toccare il dibattito italiano, che continua sempre uguale“.

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