Calenda, duro attacco a Renzi: “Capace di allearsi con nazisti dell’Illinois”

L'orgoglio di Azione e del suo leader rischia di portare il partito alla marea

Redazione
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All’avvicinarsi di Renzi e Italia Viva al Partito democratico e Movimento 5 Stelle, il leader di Azione, Carlo Calenda commenta l’evoluzione del campo largo. “Fa ridere, ho iniziato la legislatura con Renzi che diceva di voler fare il partito dei liberaldemocratici, faceva votare La Russa nella prima sessione del Senato, poi si proclamava erede di Berlusconi, poi andava con la Bonino e, subito dopo le elezioni politiche, diceva che va bene con i 5 Stelle. Questo è il modo di fare politica di Matteo” afferma in un’intervista a Rtl 102.5.

Calenda riflette anche sul voto di ieri per il secondo mandato della von der Leyen in Commissione europea: “La Meloni continua a preferire il ruolo di capo fazione a quello di Presidente del Consiglio. Non essere nella Commissione Europea ed essere all’opposizione non è mai accaduto nella storia di un grande Paese europeo. Per l’Italia è estremamente pericoloso“.

Calenda vs Renzi: “Alleanza discutibile”

Calenda non transige sul campo largo. In particolar modo, il leader di Azione si scaglia contro Renzi: “È una persona intelligente e abile, ma se deve allearsi con i nazisti dell’Illinois o con i marxisti-leninisti, lo fa. Non è il nostro percorso; noi cerchiamo di fare ciò che riteniamo utile per il Paese. Io credo che l’Italia stia collassando e non riesca a produrre nulla. Su sanità, salari e scuola, che sono i temi fondamentali, è prigioniera di uno scontro fra destra e sinistra. Quello che gli italiani vedono tutti i giorni è una finzione, che serve a mantenere meno della metà degli elettori che va a votare senza produrre nulla. Noi siamo nati per cercare di cambiare questa situazione, altrimenti il Paese non si salva“.

Il futuro di Azione è appeso ad un filo e ne è consapevole lo stesso leader che afferma: “Quello che non sta funzionando in Azione è il fatto che stiamo nuotando contro una corrente impetuosa, quella della polarizzazione, che non ha prodotto nulla in Italia. Rende gli italiani nemici l’uno dell’altro, e più ci si estremizza, più diventa pericolosa per la democrazia. Mi rendo conto che è molto difficile cambiare questo modo di fare politica, ma penso che sia l’unica salvezza che abbiamo, perché il mondo sta diventando un posto pericoloso e basta un soffio di crisi finanziaria per mandare all’aria l’Italia“.

Calenda e la frattura dei partiti in Europa

Al di là di questo, vorrei farvi notare che la situazione è drammatica: metà della sinistra, Movimento 5 Stelle e Sinistra Italiana, non ha votato la Von der Leyen, mentre l’altra metà, il PD, sì. Due terzi della destra italiana non hanno votato la Von der Leyen, mentre un altro terzo sì. Questo significa che il bipolarismo, così come lo conosciamo, questa destra e questa sinistra, non stanno in piedi perché, anche sulle cose fondamentali, non c’è una linea. Questo è il dato: destra e sinistra non riescono a esprimere una linea che metta insieme i partiti di governo“, conclude Calenda.

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