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Allarme caldo, il ministero della Salute rassicura: “Nessun aumento mortalità, tutto sotto controllo”

Proprio per evitare che la situazione peggiori e sfugga di mano, il ministero collaborerà ad una cabina di regia sul tema, insieme al Dipartimento della Prevenzione del ministero della Salute, al Dipartimento della Protezione civile, al Dipartimento di Prevenzione della Regione Lazio e l'Inail

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Venerdì 4 e sabato 5 luglio saranno i giorni più caldi di questa prima ondata di calore che ha colpito il Paese. Lo ha confermato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, nel corso del suo intervento a Unomattina su Rai 1, durante il quale ha tentato di chiarire quali siano le priorità del suo ministero in riferimento all’emergenza caldo e su quali fronti sia necessario concentrarsi maggiormente per evitare che le temperature estreme provochino tragedie prevedibili.

La prevenzione e la corretta informazione sono infatti i due pilastri su cui si sta concentrando l’attenzione degli esperti sanitari italiani. Come ricordato dal ministro, questa è la terza estate di fila in cui in Italia si registrano temperature oltre la media e piuttosto pericolose per la salute dei cittadini. I lavoratori sono i primi a subire le conseguenze di questa situazione, così come gli elementi più fragili della nostra società.

Questi devono quindi essere guidati verso comportamenti adatti al momento, affinché non si trovino ad affrontare situazioni potenzialmente pericolose. Il ministero, come ricordato da Schillaci, ha iniziato a prepararsi a questa evenienza già dallo scorso maggio. Un decalogo con i comportamenti corretti da adottare in questo periodo è stato stilato e distribuito a farmacie e studi di medicina generale, ovvero i punti maggiormente frequentati da cittadini e turisti.

Un insieme di regole necessarie a prevenire colpi di calore e altri malori che garantiranno la sicurezza della popolazione italiana. Il nostro Paese è però anche fortemente frequentato da turisti, non sempre adeguatamente informati sul clima italiano. Per evitare che anche questi si trovino in situazioni potenzialmente pericolose, è stato deciso di produrre una versione del decalogo anche in inglese, affinché questi possano informarsi adeguatamente.

Emergenza caldo, Schillaci: “Non sono stati registrati più morti delle altre estati”

Il ministro ha poi tentato di rassicura la cittadinanza, anche in considerazione dell’ondata di allarmismo generata dall’improvviso caldo torrido. “Dai dati che abbiamo, che sono per il momento parziali, rispetto agli anni precedenti non stiamo notando un’aumentata mortalità“, ha spiegato il ministro, sottolineando che al momento la situazione è assolutamente sotto controllo. I casi di morti e feriti colpiscono e spaventano, ma sembrerebbe che per il momento non vi siano percentuali allarmanti sui malori.

Proprio per evitare che la situazione peggiori e sfugga di mano, il ministero collaborerà ad una cabina di regia sul tema, insieme al Dipartimento della Prevenzione del ministero della Salute, al Dipartimento della Protezione civile, al Dipartimento di Prevenzione della Regione Lazio e l’Inail. Un tentativo di unire forze diverse che collaborino per garantire ai cittadini tutte le tutele e le garanzie di cui hanno bisogno.

Inoltre, la decisione di destinare una linea telefonica, affinché i cittadini possano parlare con esperti per avere consigli e indirizzi sulle loro necessità, si sarebbe rivelata un’idea efficace. “Il numero di pubblica utilità 1500 per l’emergenza caldo sta funzionando“, ha dichiarato orgoglioso Schillaci, spiegando che per il momento il maggior numero di interessati rientra in una delle fasce più a rischio, ovvero gli over 65. “Proprio questi sono uno dei target ai quali diamo maggiore importanza in questo momento“, ha spiegato il ministro.

Schillaci: “Su liste d’attesa abbiamo i primi risultati”

Schillaci si è poi soffermato su un argomento diverso ma ugualmente fondamentale. “Sulle liste d’attesa, una battaglia che abbiamo intrapreso da un anno con il decreto legge dello scorso agosto, credo che si vedano i primi risultati“, ha osservato. Secondo il ministro, in molte Regioni d’Italia il periodo di attesa per le prenotazioni sarebbe diminuito, per cui il suo ministero ha ottenuto la conferma di essere “sulla strada giusta“. Ora, sarà necessario attendere i prossimi mesi per capire se questo fenomeno sia realmente destinato a durare.

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