Pietrangelo Buttafuoco sarà il nuovo presidente della Biennale di Venezia. A deciderlo è stata la Commissione Cultura al Senato, che ieri sera ha ufficialmente dato il via libera. La maggioranza di governo ha dunque scelto un intellettuale d’area per guidare una delle più rilevanti istituzioni culturali italiane, dopo la lunga gestione di Paolo Baratta, (con ben quattro mandati, dal 1998 al 2001 e poi dal 2008 al 2020), che l’ha riportata a livello internazionale.
Si è concluso dunque l’iter parlamentare sulla proposta di nomina, inviato lo scorso mese di ottobre alla Camera e al Senato dal ministro della cultura Gennaro Sangiuliano. Il giornalista e scrittore succederà a all’attuale presidente Roberto Cicutto, nel marzo 2024, alla scadenza naturale del mandato di Cicutto. Il suo mandato durerà quattro anni.
Lampante la soddisfazione del centrodestra, espressa dal senatore della Lega Roberto Marti, presidente della commissione Cultura al Senato, e da Alessandro Amorese, capogruppo di Fratelli d’Italia a nome dei componenti del partito in commissione Cultura alla Camera.
Pd: “Nomina Buttafuoco avvenuta secondo logiche di occupazione della Destra“
Ovvia e prevedibile la reazione dell’opposizione: “Abbiamo votato contro la nomina di Pietrangelo Buttafuoco alla presidenza della Fondazione la Biennale di Venezia. Come abbiamo spiegato anche in Commissione, le motivazioni non riguardano la persona, ma le forme e i modi in cui questa nomina è avvenuta – afferma la senatrice Cecilia D’Elia, capogruppo del Pd nella Commissione Cultura – che confermano una logica di occupazione delle istituzioni culturali da parte della Destra, che abbiamo già contestato nel caso del Centro sperimentale di Cinematografia. Una modalità – continua la capogruppo – a cui continueremo ad opporci. Perseveriamo nel pensare che le istituzioni culturali vadano trattate con grande accortezza e fuori da logiche di spartizione”.
Buttafuoco: “Mio obiettivo garantirne l’autonomia e libertà di espressione”
Buttafuoco, tuttavia, ha ribadito la sua indipendenza e ha dichiarato che la sua priorità sarà la tutela della libertà di espressione: “La Biennale è un’istituzione culturale fondamentale per l’Italia e per il mondo”, ha detto lo scrittore in un’intervista. “Il mio obiettivo sarà quello di garantire la sua autonomia e la sua libertà di espressione, per continuare a promuovere la cultura e l’arte a livello internazionale”.
I programmi d Buttafuoco per la Biennale
In un’intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica, lo scrittore ha anticipato alcuni dei suoi programmi per il futuro della Biennale. Ha dichiarato che intende puntare sulla promozione della cultura italiana e internazionale, sul coinvolgimento delle nuove generazioni e sulla sostenibilità ambientale. In particolare, il giornalista romano ha annunciato che intende inaugurare una nuova sezione dedicata alla cultura italiana; sviluppare progetti di formazione e orientamento per i giovani artisti e promuovere la sostenibilità ambientale nelle attività della Biennale.
Una sfida difficile
Purtroppo (o per fortuna) la cultura ha un bisogno primario non vendibile: il dibattito, senza il quale le idee si assopiscono. Dunque per il buon Buttafuoco inizia un certame arduo in cui le idee sono utili (ma non indispensabile), e la cosa fondamentale è saper individuare e sfruttare i giusti stimoli.