Il cav sulla leadership di Meloni: «Lei crede davvero che una persona con la mia biografia personale e politica potrebbe provare gelosia verso qualcuno?»
Il leader di FI, Silvio Berlusconi, rivendica il ruolo del suo partito all’interno dell’alleanza: «Il centrodestra vincerà perché FI ne fa parte – puntualizza l’ex premier – senza di noi non vi sarebbe centrodestra, vi sarebbe una destra democratica, come c’è in altri paesi, che raccoglierebbe un numero importante di voti, ma insufficiente a governare», spiega Berlusconi in un’intervista al Corriere della Sera.
Sulla possibilità, sempre più tangibile, che a guidare il centrodestra sia Giorgia Meloni con FdI che si aggiudica il primo posto nei sondaggi, il cav risponde: «Lei crede davvero che una persona con la mia biografia professionale e politica potrebbe provare gelosia verso qualcuno?»
Per quanto riguarda il programma politico, torna ad evidenziare la Flat tax al 23%: «È la rivoluzione copernicana non solo del fisco, ma del rapporto fra Stato e cittadino», un traguardo da raggiungere al più presto per ridurre l’evasione fiscale e migliorare le finanze pubbliche secondo il leader di FI.
Sull’emergenza energetica, tema che sta dominando il dibattito pubblico, l’ex premier si dice d’accordo sul programma del governo di un distacco totale dalla dipendenza russa entro l’autunno del 2024, ma a certe condizioni: «Se per quella data avremo fatto i rigassificatori, avremo realizzato i termovalorizzatori, avremo dato nuovo impulso alle energie rinnovabili, avremo fatto ripartire la ricerca sul nucleare pulito. Tutte cose che la sinistra ha bloccato»
«La guerra è la cosa più folle che esista», poi ricorda l’accordo Nato-Russia del 2002
Per quanto riguarda l’attuale guerra di Putin, Berlusconi afferma di essere: «Deluso per quel che è successo in Ucraina. La guerra è la cosa più folle che esista. Speriamo che finisca presto perché le conseguenze umanitarie, economiche e geopolitiche sono molto gravi per tutti, Russia compresa – poi continua- io ho fatto quanto potevo, in pieno accordo con i nostri alleati, per ricondurre la Russia ad un rapporto positivo con l’Occidente. Sarebbe stato nell’interesse di tutti. A Pratica di Mare, nel 2002, quando ottenni da Bush e Putin la firma sull’accordo Nato-Russia, pensavo che la strada fosse tracciata. Purtroppo, non è andata così».