Le sigle Fegica e Figisc confermano lo stop di 48 ore, mentre gli aderenti alla Faib lo dimezzano: “Troppo tardi per revocare tutto”
Dopo il vertice con il governo resta lo sciopero, ma il fronte dei benzinai si spacca: Alcune sigle in rappresentanza dei gestori hanno infatti confermato lo stop all’attività per 48 ore, a cominciare dalle 19 di martedì, mentre altri hanno ridotto a 24 ore.
La decisione dopo l’incontro con Urso
“Troppo poco e troppo tardi per revocare lo sciopero che quindi rimane confermato”, è in estrema sintesi la posizione di Fegica e Figisc/Anisa, dopo l’incontro tenuto con il ministro Urso. “L’annuncio dell’avvio del tavolo volto a ristrutturare la rete distributiva e ridare un piano regolatorio certo va nella direzione giusta e auspicata – scrivono i presidenti della Fegica, Roberto Di Vincenzo, della Figisc Bruno Bearzi e della Anisa Massimo Terzi – Ma le modifiche ipotizzate sul decreto, oltre a non essere sufficienti, sono ormai nelle mani del Parlamento. Quel che rimane sullo sfondo, sconti o non sconti sulle multe, cartelli o non cartelli da esporre è l’idea di una categoria di lavoratori che speculano sui prezzi dei carburanti. Il che è falso e inaccettabile. Lo sciopero è quindi confermato. Così come rimane confermata l’intenzione della categoria di dare tutto il proprio contributo al processo di riforma, per ora solo annunciato. Domani alle 11 è in programma un’assemblea dei gruppi dirigenti delle organizzazioni di categoria, alla sala Capranichetta di Piazza Montecitorio, aperta a deputati e senatori di tutti i gruppi parlamentari”. Invece i gestori che aderiscono alla Faib aderiranno allo sciopero solo per 24, dalle 19 di martedì sera sulla rete ordinaria e a partire dalle 22 sulla rete autostradale.