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Banche, c’è l’intesa tra Lega e FI sulla tassazione: 4,4 miliardi dagli utili messi a riserva

Oggi alle 11 la manovra approderà al Consiglio del Ministri. Un incontro confermato ancora prima dell'inizio del vertice di ieri. Il messaggio di Giorgia Meloni è stato chiarissimo: il tempo per discutere la questione è finito, serve una soluzione in tempi brevi

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Voi non credete ai miracoli, ma io ci credo“: ha esultato così il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, a seguito della conclusione del vertice tra i leader del centrodestra che ieri si è concentrato sullo spinoso tema del contributo delle banche nella prossima manovra. L’intesa tra Forza Italia e Lega è finalmente arrivata e i due partiti hanno abbandonato le posizioni contrapposte per cercare di individuare un’intesa che permetta al Paese di poter giovane di utili maggiori nel corso del prossimo anno.

Da quanto si apprende, la misura prevede la tassazione degli utili messi a riserva e su base volontaria della banche. Poi, si deciderà se affiancarli o meno. Inoltre, il contributo dovrebbe avere un perimetro temporale definito e riguardare il 27,5% sugli utili accantonati a patrimonio, permettendo così di far fruttare oltre 4 miliardi.

Banche, arriva l’accordo tra FI e Lega

Al centro della questione, restano le posizioni piuttosto distanti dei due partiti di maggioranza. Da un lato Forza Italia ha voluto sottolineare di aver approvato la proposta, in quanto non prevede “tasse sugli extraprofitti“, ma solamente un contributo volontario delle banche. I forzisti hanno infatti ribadito di essere convinti che in economia non esistano extra profitti, in quanto “la Costituzione vieta che una tassazione particolare sia addossata ad una singola categoria contribuente“. Inoltre, gli azzurri hanno voluto sottolineare che questo apporto servirà a migliorare il sistema sanitario della Nazione.

Dall’altra parte, invece, la Lega si dice soddisfatta, in quanto il prelievo dalle banche e dalle assicurazioni permetterà alle casse del Paese di avere un introito da 4 miliardi nel prossimo biennio. “Chi ha di più deve dare di più“, aveva tuonato il leader del Carroccio, Matteo Salvini, sottolineando che questi fondi saranno messi “con gioia” a disposizione delle banche del Paese per aiutare le famiglie e le imprese che si trovano ad affrontare un periodo di difficoltà.

Banche, oggi la manovra approda in Cdm

Intanto, proseguono i contatti con i vertici degli istituti di credito. Resta da chiarire la forma del contributo da parte di banche e assicurazioni, ovvero se questa si svolgerà tramite la via dei crediti di imposta o attraverso un’imposta ad hoc sul capitale accumulato. L’Abi continua a chiedere di agire nella “stessa logica concordataria dello scorso anno“.

Giancarlo Giorgetti ha seguito il vertice di ieri da Washington, dove si trovava per un impegno al Fondo Monetario Globale. Non si è esclude che in questa occasione abbia incontrato il governatore di Bankitalia, Fabio Panetta, e che i due abbiano discusso insieme e privatamente del tema del contributo alla manovra da parte degli istituti di credito.

Oggi alle 11 poi, la manovra approderà al Consiglio del Ministri. Un incontro confermato ancora prima dell’inizio del vertice di ieri. Il messaggio di Giorgia Meloni è stato chiarissimo: il tempo per discutere la questione è finito, serve una soluzione in tempi brevi.

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