Una doppia lettera d’infrazione è arrivata a Palazzo Chigi su balneari e assegno unico. Di fatto, l’Europa lamenta del mancato adeguamento alla direttiva Bolkenstein per le norme che disciplinano le concessioni di spiagge e arenili. Una stangata che arriva forte e chiara anche per il non rispetto delle norme europee sul coordinamento della sicurezza sociale e sulla libera circolazione dei lavoratori.
La questione balneari
Il nocciolo della questione è principalmente sui balneari. La missiva è infatti titolata: ‘Concessioni balneari in Italia/Violazione della Direttiva e dei Trattati in funzione dell’Ue’. In questi casi, la Commissione europea scrive il suo parere motivato nella pagina web dell’esecutivo europeo stesso, in cui vengono riportati gli atti relativi alle procedure di infrazioni aperta. Tuttavia, la lettera non è stata indicata nel comunicato stampa comunitario che, il giovedì, da’ gli ultimi aggiornamenti.
All’incontro quotidiano con i media, una portavoce della Commissione ha spiegato: “Abbiamo inviato un parare motivato sulle concessioni balneari italiane e questo dà ora al governo italiano due mesi per fornire risposte e allora decideremo sui prossimi passi. La nostra preferenza è sempre di trovare un accordo con gli Stati membri, piuttosto che andare in giudizio. E’ un parere motivato e non pregiudica le trattative continue che avremo con le autorità italiane”.
La lettera d’infrazione per l’assegno unico
Dopo l’infrazione sui balneari, un’altra censura riguarda l’assegno unico introdotto nel 2022 come nuovo assegno familiare per figli a carico. Ad averne diritto, sono le persone che risiedono da almeno due anni in Italia e solo se vivono in stessa famiglia dei loro figli. Ebbene, a parer della Commissione questa legislazione non tratta i cittadini Ue in maniera equa, apprendo quindi, come una discriminazione.