Autonomia, rissa alla Camera: Donno (M5S) lascia l’Aula scortato in sedia a rotelle VIDEO

"Per suo tramite, signora presidente, vorrei chiedere al ministro Roberto Calderoli qual è l'università in cui ci si laurea in porcate parlamentari perché stiamo davanti a una carriera duratura e costante", così il deputato del Pd Arturo Scotto ha spalleggiato il suo collega attaccando il ministro Calderoli

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L’Aula della Camera dei deputati dove ieri pomeriggio si stava svolgendo la discussione sugli emendamenti alla riforma dell’autonomia differenziata si è presto trasformata in un ring. Una normale giornata di lavori parlamentari ha preso una svolta cupa e incivile, a causa dell’aggressione che il deputato pentastellato Leonardo Donno ha subito.

Accerchiato da decine di colleghi, si è accasciato per motivazioni ancora da capire ed è stato costretto a lasciare l’Aula in sedia a rotelle, scortato. Un momento triste e vergognoso che si è tradotto nella chiusura dei lavori e nella richiesta dal presidente della Camera Lorenzo Fontana di visionare i filmati della rissa per “assumere determinazioniverso eventuali responsabili.

Autonomia, la rissa in Aula tra parlamentari

Sembrerebbe che la zuffa sia partita a causa di un avvicinamento di Leonardo Donno verso il ministro Roberto Calderoli, padre della riforma sull’autonomia. Il pentastellato si sarebbe avvicinato brandendo un tricolore con l’obiettivo, sembra, di cingerlo intorno al collo del ministro. Donno però non sarebbe riuscito nel suo intento perché sarebbe stato raggiunto da un gruppo di parlamentari leghisti e di Fratelli D’Italia che lo avrebbero fermato.

Nel caos, però, si vede qualcuno che tenta di colpire Donno. Si tratterebbe del leghista Igor Iezzi, che però dichiara di aver voluto fare “una sceneggiata” e di non aver realmente colpito Donno. Ora la sentenza finale spetta a chi visionerà i filmati, per capire appunto se Donno abbia subito o no una violenza. La Lega, interpellata sulla questione, ha minimizzato: “Dinamiche parlamentari“.

Conte e Schlein, invece, hanno ovviamente vissuto la vicenda con più apprensione. “Vergogna, squadristi, non passerete!” ha sentenziato il leader del M5S su X, sotto un video della rissa. Il volto dei democratici, invece, ha ricordato come, a cento anni dalla scomparsa di Matteotti, vi sia “un clima di crescente violenza verbale e addirittura fisica“.

Autonomia, Provenzano: “Calderoli laureato in porcate parlamentari

Per suo tramite, signora presidente, vorrei chiedere al ministro Roberto Calderoli qual è l’università in cui ci si laurea in porcate parlamentari perché stiamo davanti a una carriera duratura e costante“, così il deputato del Pd Arturo Scotto si è rivolto alla vicepresidente della Camera Anna Ascani, chiedendole di rispondere al posto del ministro Calderoli. Le tensioni in Aula, insomma, erano profonde già prima della zuffa parlamentare.

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Roberto Calderoli (Lega)

Sulla stessa falsariga è intervenuto anche il deputato democratico Peppe Provenzano: “Solo un laureato in porcate parlamentari come Calderoli poteva concepire una proposta come questa. Non è un insulto, è una citazione del Ministro Calderoli stesso, che ripetutamente nel corso di questi anni ha rivendicato questo suo curriculum“.

M5S: “L’Autonomia è l’antipasto del premierato di Giorgia

Una nota rilasciata dal Movimento 5 Stelle rilasciata oggi ha sottolineato che “i deputati del M5S sono intervenuti in massa contro il disegno di legge del governo“, definito “l’antipasto del premierato di ‘Giorgia’” dal vicepresidente pentastellato Riccardo Ricciardi.

È una riforma che permetterà ad alcune Regioni di avere ancora più soldi e potere, così che sempre più presidenti di Regione, magari, si sdraieranno sulle barche di qualche imprenditore per poter fare i loro comodi” ha proseguito il vicepresidente, spalleggiato da Emiliano Fenu che ha sostenuto: “Questo ddl porterà non solo alla totale desertificazione del Sud, ma avrà gravi conseguenze anche sul Nord. Più quest’ultimo si allontanerà dal Mezzogiorno e più si allontanerà dall’Europa. Cari colleghi della Lega sventolare vecchie bandierine finirà solo col creare enormi problemi“.

Autonomia, Bonetti: “Provvedimento che distruggerà il Paese

Nei corridoi della Camera tante critiche, molto mugugni, in Aula tutti zitti: i gruppi di Fratelli d’Italia e di Forza Italia sono in gran subbuglio per questo provvedimento Spacca-Italia, soprattutto dopo la batosta elettorale al Sud ma in Aula, per ora, tutti muti“, così è intervenuto in Aula il capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra nella Commissione Affari costituzionali Filiberto Zaratti, che ha voluto sottolineare il clima di contrarierà che sembra innalzarsi a Montecitorio.

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Federico Fornaro (Pd)

Ad aumentare il clima di tensione, l’intervento del democratico Federico Fornaro che ha puntato il dito sulla mancata discussione del provvedimento da parte della maggioranza e gridando: “Dove siamo finiti? Dove siamo finiti?“. Le sue urla sono state accompagnate dagli applausi del suo collega.

Contrariata anche la vicepresidente di Azione, Elena Bonetti, che ha dichiarato: “Sull’autonomia differenziata il governo continua a rifiutare qualsiasi dialogo per migliorare un testo che danneggerà il Paese, abbandonando il sud e rendendo meno competitivo il nord. Lo dicono tutte le voci autorevoli del Paese, da Banca d’Italia, a Confindustria, alla CEI, fino agli stessi governatori delle regioni del sud anche della maggioranza. Un’arroganza che annichilisce il ruolo del Parlamento, cioè dei cittadini, e che sicuramente non guarda al bene del Paese“.

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