Dopo il pasticcio sulla benzina e le tensioni, soprattutto con Forza Italia, l’esecutivo Meloni si ritrova a dover fronteggiare tre temi altrettanto delicati
Autonomia, Mes e nomine del Csm. Spente – a fatica – le polemiche sul decreto benzina e sugli errori di comunicazione interni alla maggioranza, ecco che la squadra della premier Meloni nei prossimi giorni si ritroverà a dover fronteggiare tre nuove sfide, tutte politicamente delicate.
Autonomia e Mes
In ordine di tempo, a far fibrillare la maggioranza potrebbe essere la questione Autonomia, sbandeirata e rivendicata a gran voce dal ministro Calderoli che nei prossimi giorni vorrà accelerare. Un fronte su cui però il fillo è molto teso, tanto che nei giorni scorsi lo stesso Tajani ha tentato di “stoppare” gli entusiasmi di Calderoli specificando che “l’Italia non deve essere divisa”. Sul fronte del Meccanismo Europeo di Stabilità, lunedì l’argomento arriva sul tavolo dell’Eurogruppo, dopo che in queste settimane Bruxelles ha più volte scritto all’Italia per avere un momento di confronto e un ddl specifico.
L’elezione dei membri del Cms
In ultimo, in settimana si torna a discutere dell’elezione dei 10 componenti laici per il Consiglio Superiore della Magistratura. Le Camere si riuniscono in seduta comune ed è necessario trovare un accordo nel centrodestra e con l’opposizione, considernado che serve la maggioranza dei 3/5 sul voto. I tempi sono stretti, e su questo anche il presidente della Repubblica Mattarella sollecita per arrivare il prima possibile alla piena funzionalità dell’organo di autogoverno della magistratura. Sullo sfondo restano anche le altre tensioni legate agli emendamenti al decreto milleproroghe, con Forza Italia pronta a tornare alla carica sul fronte delle concessoni balneari.