Autonomia, Meloni: “Governo va avanti nonostante l’opposizione feroce”

"Questo siamo noi, patrioti, patrioti che sanno quale sia il verso della bandiera tricolore quando la sventolano e che lavorano perché tutti i cittadini di questa nazione abbiano gli stessi diritti e le stesse opportunità", sostiene la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel video postato sui social

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La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, fa il punto sull’autonomia differenziata in un video sui social: “I livelli essenziali sono stabiliti e finanziati dallo Stato e nessuna regione, né quelle ordinarie né quelle che accedono a forme di autonomia, possono violarli o prevedere condizioni peggiorative. Questo lo introduce la norma sull’autonomia ed è un enorme passo avanti, altro che spaccare l’Italia“.

Nel filmato la premier, con alle spalle un grande tricolore, attacca l’opposizione: “Va avanti a passi spediti il lavoro del governo per riformare questa nazione nonostante l’opposizione feroce di chi pur dicendo ogni giorno che in Italia molte cose non vanno bene ci propone come unico programma quello di lasciare tutto com’è“.

Autonomia, Meloni: “Rende la Nazione più forte”

Il principio dell’autonomia differenziata prevede che se una regione dimostra di essere efficiente e di spendere bene i soldi pubblici allora ha determinate condizioni lo Stato può decidere di affidarle altre competenze da gestire. Cioè non si parla di togliere a una regione per dare a un’altra, si parla semmai di togliere allo Stato centrale per dare altre materie da gestire alle regioni virtuose“, ha affermato. Di fatto la Meloni è cerca che la riforma vada a “rendere la nazione più forte e più giusta su tutto il territorio nazionale“.

Giorgia Meloni
Giorgia Meloni

Non è vero che l’autonomia va contro una parte dell’Italia e crea le differenze. Le differenze esistono oggi, esistono tra i diversi territori della della nazione ma non derivano dall’autonomia differenziata derivano dalla differenzia tra regioni gestite meglio e regioni gestite peggio. Con questa legge i cittadini avranno la possibilità di giudicare meglio chi li governa e non mi stupisce che a spaventare di più questo provvedimento siano coloro che sono stati diciamo così meno brillanti della gestione del loro territorio” ha poi aggiunto.

La Meloni sostiene come il governo si adoperi a stabilire i livelli essenziali delle prestazioni, ovvero dei servizi dovranno essere garantiti su tutto il territorio nazionale “perché è questo che ha creato in Italia le disparità che conosciamo e cioè il fatto che nessuno si sia mai posto il problema di stabilire per legge, regione per regione, quali debbano essere i  livelli qualitativi e quantitativi minimi di prestazioni da garantire, per fare in modo che non ci siano cittadini di serie A e cittadini di serie B“.

Meloni contro l’opposizione: “Non è nostra invenzione”

Questo siamo noi, patrioti, patrioti che sanno quale sia il verso della bandiera tricolore quando la sventolano e che lavorano perché tutti i cittadini di questa nazione abbiano gli stessi diritti e le stesse opportunità“, sostiene la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel video postato sui social. Stiamo “dimostrando che si sarebbe potuto fare anche prima, forse lo sa anche l’opposizione, forse per questo solo così nervosi e usano, irresponsabili, i toni da guerra civile perché non hanno argomenti nel merito“, sottolinea.

Autonomia, Elly Schlein e Giorgia Meloni
Autonomia, Elly Schlein e Giorgia Meloni

La cosa più ridicola è l’opposizione scomposta della sinistra sull’autonomia differenziata“, afferma la premier aggiungendo: “Per capire quanto siano sinceri quando muovono questa continua accusa di voler spaccare l’Italia o quando per protesta sventolano al contrario le bandiere tricolori in aula vale la pena di ricordare alcuni antefatti“. “Primo l’idea di attribuire maggiore autonomia alle regioni non è un’invenzione del centrodestra, non è un’invenzione della sottoscritta. È invece un principio inserito nella nostra Costituzione con la riforma del titolo quinto, riforma varata nel 2001 approvata tra l’altro a colpi di maggioranza sotto il governo di Giuliano Amato, governo della sinistra e poi confermata dagli italiani con il referendum“.

L’hanno inserita in Costituzione loro e non l’hanno mai normata. Ciò nonostante hanno firmato accordi tra varie regioni e lo Stato quando sia a capo delle regioni sia a capo del governo c’erano loro e oggi sventolano i tricolori e gridano allo scandalo perché noi cerchiamo di trasformare questo principio, che è un principio corretto, in una norma seria e cioè che sia capace di garantire proprio che non si creino disparità tra i territori“, conclude.

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