La riforma dell’autonomia differenziata ha scardinato alcuni equilibri politici che già da tempo erano appesi ad un filo. Tra il sindaco di Milano, Beppe Sala e il vicepremier Matteo Salvini, l’argomento è scottante. La bagarre è iniziata nella mattinata di sabato 31 agosto in cui Sala ha replicato sui social, al ministro dei Trasporti che ha criticato la sua posizione sulla riforma.
“Secondo il ministro Salvini, sull’autonomia differenziata io sarei un ‘disinformato di sinistra’. Di sinistra certamente, disinformato proprio no – scrive Sala su X -.Perché non facciamo un confronto pubblico, tecnico, non a slogan, e vediamo chi ne sa di più? Sono pronto, anche oggi“, conclude Sala. La tensione tra i due è palpabile e il messaggio di Salvini non è stato di certo gradito a Palazzo Chigi. La linea di Fratelli d’Italia – al contrario della Lega – sarebbe quella di essere prudenti, con parole rassicuranti ai cittadini italiani. Una posizione che si scosta a quella del leader del Carroccio.
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Autonomia: la prudenza della destra
Il ministro fautore della riforma, Roberto Calderoli, vorrebbe iniziare con i negoziati con le Regioni che hanno chiesto il trasferimento delle competenze relative ai livelli essenziali delle prestazioni. Questo è ciò che più preoccupa il Carroccio di Matteo Salvini: ogni potere deve essere discusso con i singoli ministeri, lasciando ai ministri la possibilità di dare i tempi. Se da una parte Calderoli spera di poter accorciare le tempistiche, dall’altra i leghisti sono in pensiero per la poca collaborazione degli altri ministri.
Autonomia: le parole di Fontana
Tornando verso Milano, in un’intervista a Il Giornale, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana risponde in merito alla riforma. Il governatore afferma di sentire spesso il vicepremier, tenendolo aggiornato sul cammino della riforma. L’autonomia è da sempre uno dei temi principali sul quale la Lega si batte: “Si era partiti con roba più sostanziosa: l’asticella più alta del federalismo e per qualcuno addirittura la secessione”, risponde Fontana. Per il governatore con il tempo l’autonomia è diventata “poco più di un decentramento amministrativo“.
Fontana attacca poi la sinistra: “La dimostrazione di come a sinistra non si faccia politica per risolvere i problemi, ma per speculare e ottenere un posto da qualche parte“. Fontana ricorda come un sostenitore di questa autonomia era Stefano Bonaccini, mentre oggi sono “in assoluta malafede“.
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