Continua la marcia del governo verso l’autonomia differenziata e ed il ministro non vuole perdere tempo
Non c’è più tempo da perdere per il ministro Roberto Calderoli che, aggiornata la sua proposta di legge dopo il vertice con Giorgia Meloni, chiederà che sia sul tavolo del prossimo pre-consiglio. Continua inoltre, la marcia del governo verso l’autonomia differenziata.
Il “sogno” della Lega
Nel partito di Salvini è ancora forte la speranza di strappare il primo ok preliminare alla riforma entro la prossima settimana. Un traguardo che il partito di via Bellerio potrebbe vantare nel rush finale delle elezioni regionali in Lombardia del 12 febbraio, per evitare il tonfo elettorale temuto e il sorpasso di Fratelli d’Italia.
Attilio Fontana ha centrato il tema dichiarando: “Visto anche quanto ha ripetuto la presidente Meloni negli ultimi giorni, entro la fine dell’anno si potrebbe vedere qualcosa di concreto, qualche competenza”. Inoltre, ha specificato come non sia pensabile un trasferimento contestuale di 23 materie, ma si può iniziare gradualmente ad avere trasferimenti che nel tempo aumenteranno. Si tratta quindi, di un altro modo per non perdere il ritmo della battaglia destinata a essere lunga, complessa e rallentata dai no del centrosinistra e dalle differenze interne alla maggioranza.
Il fuoco amico
Davanti tale quadro si rischia di innescare un corto circuito con l’altra riforma portata avanti dal governo, ossia il presidenzialismo e caldeggiata soprattutto da FdI. La ministra Elisabetta Casellati non molla su questo frangente: riprende le consultazioni con il gruppo delle Autonomie, poi toccherà a +Europa, Verdi e sinistra italiana, il Pd per concludere venerdì con il M5s.
Un punto focale per la realizzazione della riforma saranno i Lep – i livelli essenziali di prestazione. In questo, Palazzo Chigi ha tenuto a precisare come debbano essere discussi coinvolgendo il Parlamento. Punto fermo su cui non transige nemmeno il Pd.