Autonomia, Ok della Cassazione al referendum abrogativo. Zaia: “Chi crede nella riforma non voti”

"Mi sembra logico, visto e considerato che è un referendum con quorum", ha spiegato il Presidente della Regione Veneto, sostenendo però che per il momento non vi sarebbe alcuna certezza sul referendum, visto che bisognerà attendere la decisione della Consulta, che dovrebbe avvenire a gennaio

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La Corte di Cassazione ha annunciato oggi il via libera al referendum per l’abrogazione dell’Autonomia differenziata, come riportato da Repubblica online, mentre ha respinto la richiesta presentata dai Consigli regionali per l’abrogazione parziale della riforma a firma Roberto Calderoli. Immediata la risposta della segretaria del Pd Elly Schlein, che ha commentato la decisione della Corte di Cassazione definendola una “bella notizia” e poi rivolgendo un messaggio al governo, esortandolo a fermarsi.

Secondo quanto riportato dal quotidiano, l’Ufficio centrale per il referendum della Cassazione ha confermato, a seguito della pronuncia interlocutoria dello scorso 3 dicembre, che al contrario di quanto ipotizzato dalle forze di maggioranza, la richiesta di abrogazione della riforma dell’Autonomia differenziata è pienamente legittimata e quindi “resta in piedi“. L’ordinanza, firmata dalla presidente Rosa Maria Di Virgilio, sottolinea infatti che “la legge è ancora vivente, nonostante il pesante intervento demolitorio dei giudici della Consulta“.

Il riferimento è alla delibera della Corte costituzionale dello scorso 15 novembre che ha dichiarato non fondata la questione di costituzionalità sollevata sulla riforma Calderoli, sottolineando però l’illegittimità di alcune disposizioni specifiche presenti all’interno della stessa normativa. La Consulta avrebbe infatti evidenziato che l’Autonomia differenziata non può tradursi in un trasferimento indiscriminato di competenze alle singole Regioni, ma deve essere circoscritta a specifiche funzioni legislative e amministrative che siano giustificabili in base alle necessità e peculiarità di ciascuna Regione.

La Corte ha però riconosciuto oggi che, nonostante quanto deliberato lo scorso novembre, il quesito referendario per l’abrogazione totale è ancora valido. Lo stesso fondamento non è invece presente per il quesito referendario sull’abrogazione parziale, proposto dai cinque Consigli regionali di Campania, Emilia-Romagna, Toscana,  Sardegna e Puglia, in quanto questo riguarderebbe le parti della riforma già attenzionate dalla stessa Consulta.

Autonomia, Zaia: “Ora l’opposizione dovrà trovare i voti

Il Presidente del Veneto, Luca Zaia, tra i più strenui sostenitori della riforma dell’Autonomia differenziata, non sembra essere preoccupato delle possibili conseguenze della decisione della Corte di Cassazione. Lo confermano le sue parole, giunte poco dopo la delibera della Corte, che sottolineano la volontà della sua Regione di proseguire l’iter per l’approvazione della proposta.

Noi andiamo avanti. Siamo capofila assieme alla regione Lombardia, la Regione Liguria, la Regione Piemonte anche su questo fronte“, ha infatti dichiarato il governatore, intervenendo nell’Aula del Consiglio regionale, per poi rivolgersi alle opposizioni per mandare loro un messaggio: “Ora però avete un problema, cioè quello di trovare i voti“. Riflettendo poi sulle caratteristiche del referendum abrogativo, Zaia ha ricordato a tutti coloro che credono nell’Autonomia di non recarsi a votare, perché “mi sembra logico, visto e considerato che è un referendum con quorum“.

Secondo Zaia, quindi, la partita dovrà giocarsi proprio sulla partecipazione dell’elettorato alla votazione, ma prima che questo accada, il Presidente del Veneto ha ricordato che sarà necessario “attendere con ossequi e rispetto la definizione della Corte Costituzionale, che avverrà intorno al 20 gennaio“.

Autonomia, commenti delle opposizioni alla decisione della Corte

Se la Corte costituzionale ne confermerà l’ammissibilità, ci aspetta una splendida primavera referendaria“, ha dichiarato il segretario di +Europa, Riccardo Magi, tra i primi ad esprimersi sulla delibera della Consulta, sottolineando come insieme al referendum per l’Autonomia, gli italiani potrebbero essere chiamati a decidere anche su quello della cittadinanza italiana. Soddisfatto anche Giuseppe De Cristofaro, presidente del gruppo misto di Palazzo madama, che ha commentato: “Dopo lo schiaffo della Consulta, ora arriva lo schiaffone della Cassazione“.

Riccardo Magi, segretario di +Europa sulla peste suina
Riccardo Magi, segretario di +Europa

In una nota, i i rappresentanti del M5S nelle Commissioni Affari Costituzionali della Camera e del Senato Enrica Alifano, Carmela Auriemma, Roberto Cataldi, Alfonso Colucci, Alessandra Maiorino e Pasqualino Penza, hanno espresso la loro soddisfazione per la delibera della Cassazione, sottolineando come il referendum possa trasformarsi nella chiusura di questa pagina da dell’Autonomia differenziata made in Lega-Fi-Fdi” e nella messa in salvo “dei diritti dei cittadini che con quella Legge sarebbero stati calpestati“.

Angelo Bonelli di Europa Verde ha invece definito la delibera “una decisione importante” quella della Cassazione ed ha evidenziato come questa legge non serve al Paese, ma solo a portare avanti interessi di parte, a discapito dell’unità e dell’uguaglianza tra i cittadini. Il referendum è una grande occasione per fermare questa deriva e permettere ai cittadini di esprimersi su una riforma sbagliata“.

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