Autonomia, Calderoli ripudia il referendum: “Spaccherà il Paese tra Nord e Sud”

Il ministro sostiene che il referendum e le posizioni di Forza Italia non siano reali problemi per l'Autonomia, su cui il governo continua a lavorare senza sosta con l'obiettivo di individuare i Lep nel minor tempo possibile

Redazione
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Non me ne frega niente” così Roberto Calderoli risponde ad una domanda sul referendum abrogativo sull’Autonomia differenziata, sostenendo che al momento le preoccupazioni sulla possibilità che la Legge non venga applicata non esistono. Certo, il ministro per gli affari regionali non può non riconoscere che, nel caso in cui gli italiani dovessero recarsi alle urne, gli scenari che potrebbero nascere sarebbero piuttosto imprevedibili, ma per ora l’obiettivo è convincere i cittadini che la riforma è la via più giusta per correggere i dislivelli esistenti tra le Regioni del Nord e del Sud Italia.

Calderoli, però, sembrerebbe covare un’unica preoccupazione: “Io temo che, qualunque sia il risultato, la frattura del Paese ce l’avrai. In ogni caso“. Il ministro, quindi, utilizza l’accusa rivolta dalle opposizioni al governo, per attaccare il referendum abrogativo, definendolo il vero fattore “spacca Italia“. Secondo Calderoli, infatti, “concesso che il referendum si celebri e passi l’abrogazione, diventerebbe automaticamente il referendum del Sud contro il Nord” e quindi si chiede: “Qualcuno vuole assumersi la responsabilità di spaccare il Paese?“.

Oltre alle aggressioni esterne, però, Calderoli deve difendere la Legge che porta la sua firma anche da attacchi che provengono dal suo stesso schieramento di governo. Forza Italia ha votato a favore per la riforma in Parlamento, eppure, ora inizia a nutrire dubbi sulla sua applicabilità, chiedendo a gran voce garanzie sui Lep e solo successivamente piani che riguardino le altre parti della riforma. Un allontanamento dalle fila del centrodestra, che pone nuovamente i forzisti in una situazione scomoda, quasi fastidiosa per gli alleati di governo.

Calderoli: “La mia priorità è quella di fare il Lep il prima possibile

Non sono affatto sorpreso dalle dichiarazioni di Tajani” ha sostenuto Calderoli, in riferimento alla volontà dei forzisti di “vigilare” sull’applicazione dell’Autonomia. “Il suo ruolo di bilanciamento tra esigenze del Sud e del Nord richiede questo atteggiamento” ha dichiarato il ministro, sottolineando di non temere l’esito di questi controlli perché “le esigenze espresse sono contenute nella legge, modificata con emendamenti e orini del giorno di Roberto Occhiuto e del suo partito e io intendo mantenere completamente gli impegni, inclusi quelli degli Odg“.

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani

Calderoli quindi tenta di tranquillizzare anche Tajani, ricordando che la sua priorità sono proprio i Lep e che i primiarriveranno entro l’anno“. Si tratta di quelli riguardanti “l’ambiente, la sanità, la tutela dei diritti del lavoro, governo del territorio e anche istruzione“, come confermato dal ministro, che ha intensione di procedere “con il buon senso“. Per quanto riguarda la situazione del Veneto, col governatore Zaia che ha deciso di chiedere immediatamente alcune materie, il ministro sostiene che non vi sia “nessun rischio per il sistema unitario del Paese“.

Luca Zaia, Autonomia differenziata
Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto

Secondo Calderoli, infatti, Zaia avrebbe costruito insieme ad altri presidenti di Regione una legge a tutela anche del Sud, ma “una parte del Sud, per motivi ideologici, non ha voluto capirlo“. Quindi, per ora il Veneto prosegue per la sua strada, mentre le opposizioni tentano di fare leva sulle Regioni del Mezzogiorno per ottenere la possibilità di chiedere un referendum abrogativo. “Io sono contrarissimo a uno scontro del genere” ha tuonato Calderoli, dichiarando di essere convinto che possa portare a “un esito che non conviene a nessuno“.

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