“Stupiti e contrari per la notizia del mancato inserimento del progetto “Bosco dello Sport” nelle risorse del Pnrr”, afferma il Comune di Venezia in una nota
Non solo il sindaco di Firenze Nardella è su tutte le furie, ma anche il Comune di Venezia non sembra aver preso bene la notizia della decisione della Commissione dell’Unione europea di non concedere i 55 milioni del Pnrr per la ristrutturazione dello stadio (il “Bosco dello Sport”, futuro stadio del Venezia FC), per arrivare a sbloccare la terza rata del PNRR, definendosi “stupito” e “contrariato”.
“La notizia del mancato inserimento del progetto del “Bosco dello Sport” all’interno delle risorse del Pnrr è stata accolta con stupore e contrarietà, in quanto nelle scorse settimane sono stati forniti tutti gli approfondimenti richiesti, con interlocuzioni a tutti i livelli”. Lo afferma una nota ufficiale del Comune e della Città Metropolitana di Venezia. “Sarà cura dell’Ente – prosegue la nota – conoscere le motivazioni finali della scelta. Il Comune di Venezia, rispetto ad una decisione che sembra più “politica” rispetto al nostro Paese, che “tecnica”, ribadisce la fiducia nel nostro Governo”.

Va ricordato – prosegue la nota – che i Ministeri dell’Interno e dell’Economia, con proprio decreto del 22 aprile 2022, hanno già approvato il progetto, e in totale sono già 13 gli Enti, tra cui Regione Veneto e MiC, che si sono espressi a favore. Il Bosco dello Sport è certificato da un ente terzo anche ai fini del nuovo principio “Dnsh” (Do Not Significant Harm), ovvero del non arrecare danno significativo”.
Secondo le amministrazioni veneziane “il Bosco dello Sport permette di rivitalizzare una fascia di territorio difficilmente utilizzabile in quanto, di fatto, compreso tra l’Autostrada, bretella Rfi e l’Aeroporto e a rischio marginalità, rovesciandone il paradigma e rendendolo nuovo fulcro dell’area metropolitana vasta sul piano dell’inclusione sociale e dell’apprestamento di un bosco urbano di almeno 60 ettari, oltre a dotare la città di quegli impianti sportivi di alto livello che mancano da sempre”.
Ricordando che “è lo stesso Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea a riconoscere la funzione sociale ed educativa dello sport”, la nota sottolinea infine che “con il progetto complessivo del Bosco dello Sport si tolgono 600 metri cubi di capacità edificatoria previgente per quelle aree, e si pianteranno 100.000 alberi in più creando un vero e proprio polmone verde. Davvero paradossale che l’Europa contesti un’azione – conclude – che vuole veramente dare un significativo impulso alla salvaguardia dell’ambiente”.