L’Aula della Camera dei Deputati ha negato l’autorizzazione a procedere sul caso Almasri, il generale libico arrestato su ordine della Corte Penale Internazionale (Cpi) sul territorio nazionale e poi rilasciato, nei confronti del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e del ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Al voto ha preso parte anche il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. La votazione si è svolta in tre sessioni a scrutinio segreto, come previsto dal regolamento, con applausi e tensioni da entrambe le parti.
A seguito del voto, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha voluto commentare l’esito della vicenda. “Da modesto giurista lo strazio che il Tribunale dei ministri ha fatto delle norme più elementari del diritto è tale da stupirsi che non gli siano schizzati i codici dalle mani, ammesso che li abbiano consultati“, ha dichiarato con una certa convinzione, per poi aggiungere di voler sperare che anche il capito sul capo di gabinetto del ministero, Giusi Bartolozzi, abbia lo stesso esito.
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A seguito del voto, il premier Meloni si è congratulata con il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, dangogli una pacca sulla spalle e lui ha risposto facendole il baciamano. Concluse le tre votazioni ha lasciato l’aula di Montecitorio immediatamente.
Le accuse nei confronti del ministro dell’Interno e del sottosegretario Alfredo Mantovano erano a vario titolo di favoreggiamento e perulato, mentre il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, era stato accusato di omissione di atti d’ufficio. La decisione della Camera ha dimostrato la compattezza del governo nei confronti della questione.
Almasri, tra i 15 e i 20 franchi tiratori nelle opposizioni
A dare inizio ad una riflessione, però, è stata la dichiarazione del capogruppo di FdI alla Camera, Galeazzo Bignami, secondo cui al voto vi sarebbero stati tra i 15 e i 20 franchi tiratori tra le opposizioni. Osservando il tabulato della votazione, infatti, 251 deputati hanno votato per respingere l’autorizzazione su Nordio e Mantovano, e 256 per Piantedosi. Tra quelli per il titolare del Viminale vi sono anche i deputati di Italia Viva, come annunciato dal capogruppo Davide Faraone.
Bignami ha spiegato che nella maggioranza vi sono 242 deputati, di cui alcuni assenti, per cui il calcolo pre voto era di 232 contrari al procedimenti. “Non solo abbiamo dimostrato che c’è stata tutta la compattezza della maggioranza, ma anche che esponenti delle opposizioni hanno votato contro l’autorizzazione a procedere“, ha spiegato, per poi aggiungere che “nella prima Repubblica si sarebbero chiamati franchi tiratori“.
Il capogruppo avrebbe poi lanciato una frecciatina, spiegando che se fosse stato un esponente del centrosinistra si sarebbe posto qualche tipo di domanda. Invece, i membri del centrodestra non possono che dirsi soddisfatti dell’esito del voto.
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