Alluvione, governo nel caos: Lega frena sulle polizze assicurative

Per fronteggiare l'alluvione in Emilia Romagna e nelle Marche il governo ha stanziato 24 milioni di euro, fondi ritenuti troppo miseri per rimettersi in piedi dopo una catastrofe di così grande portata

Redazione
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Dopo la catastrofica alluvione che l‘Emilia Romagna e le Marche hanno vissuto nei giorni scorsi – 17 e 18 settembre -, tragicità che purtroppo sono accadute anche in passato, nascono diversi scontri interni al governo e con le regioni coinvolte, polemiche e rimpalli di responsabilità che animano ogni post emergenza italiana. Infatti nella maggioranza si dibatte sull’assicurazione sulla casa contro le
catastrofi, con la Lega che mette il veto su qualsiasi obbligo, mentre l’Emilia Romagna si scontra col governo riguardo i soldi stanziati e spesi.

Alluvione Emilia Romagna e Marche 2024
Alluvione Emilia Romagna e Marche 2024

Il governo ha deliberato lo stato di emergenza, che durerà 12 mesi e riguarda le province dell’Emilia Romagna di Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, e la Regione Marche. I fondi ammontano a 24 milioni in totale, 20 milioni per l’Emilia Romagna e 4 milioni per le Marche, che serviranno per gli interventi urgenti, come l’assistenza agli sfollati.

Sui social Meloni ha scritto prontamente: “Continueremo a garantire il massimo supporto a tutta la popolazione colpita”.

Il post su X della premier

Alluvione, le assicurazioni per le abitazioni

Uno degli scontri in atto legato alle alluvioni di questi ultimi giorni si sta svolgendo all’interno della stessa maggioranza sulle polizze assicurative per le abitazioni.

La Lega ha criticato il ministro della Protezione Civile Nello Musumeci (FdI), il quale ha parlato della necessità dell’obbligo di polizze anticatastrofi per le famiglie. Anche se, uscendo dal Consiglio dei ministri, ha chiarito che c’è un confronto in atto, “un ragionamento per capire se le compagnie sono disponibili. Noi puntiamo su un partenariato pubblico-privato, poi bisogna decidere se deve essere, come io sostengo almeno nella prima fase, facoltativo”.

Matteo Salvini, invece, è del parere che lo Stato “può dare indicazioni, però non viviamo in uno Stato etico dove lo Stato impone, vieta o obbliga a fare”. E anche il deputato Stefano Candiani condivide il ragionamento di Salvini: “È una proposta intelligente se fatta in modo intelligente, è una proposta stupida se fatta in maniera stupida”. Ovvero, “se significa fare un’assicurazione e basta, di fatto si configura come una tassa a favore delle compagnie assicuratrici”, e sarebbe quindi una proposta “non condivisibile e non accettabile”.

E le critiche arrivano anche dall’opposizione con Angelo Bonelli dei verdi che afferma che “la risposta del governo alla crisi climatica è la polizza assicurativa a carico di famiglie e imprese”, mentre Silvia Fregolenti di Iv dice che “è una patrimoniale mascherata”. La coordinatrice nazionale di Iv, Raffaella Paita, la definisce “una tassa occulta”.

La presidente del Cdm Giorgia Meloni, impegnata con il G7 dell’Agricoltura a Siracusa, non ha voluto partecipare alla discussione, sentenziando: “Io preferisco lavorare, le polemiche le lascio ad altri”.

È rientrata invece la polemica che era nata sulla polizza obbligatoria per le imprese, prevista da un emendamento di FdI che ne rinviava l’entrata in vigore di un anno, al 31 dicembre 2025. Il ministero delle Imprese, Adolfo Urso, fa sapere che il rinvio non ci sarà. L’emendamento al decreto Omnibus è stato poi ritirato dal promotore.

Scontro Emilia Romagna e governo

Meloni, sull’Emilia Romagna, ha dichiarato: “Abbiamo convocato in tempo reale il Consiglio dei ministri, abbiamo dichiarato lo stato di emergenza, abbiamo fatto uno stanziamento iniziale per le urgenze di 20 milioni e siamo rimasti d’accordo con la Regione che poi valuteremo i danni quando si ha più chiara l’entità di ciò che è accaduto, nelle prime ore diventa un po’ difficile. Ho parlato ieri con la presidente, con il ministro competente, con il capo della protezione civile e con il generale Figliuolo”.

Ma lo scontro tra il governo ed Emilia Romagna sulle risorse stanziate e utilizzate tenderà a inasprirsi con l’avvicinarsi delle elezioni regionali. Salvini sottolinea che i soldi sono stati correttamene mandati alla Regione, quindi è necessario capire “se tutti hanno fatto la loro parte”.

Dalla parte opposta, la presidente ad interim della Regione Emilia-Romagna, Irene Priolo, respinge le accuse e invita Salvini e Musumeci a controllare le spese sostenute dalla regione per l’emergenza alluvione del 2023, dato che è tutto disponibile, “rendicontato al centesimo” e le banche dati sono a disposizione del governo e dei suoi ministeri. Dalla parte della regione si scaglia anche l’ex premier Romano Prodi che accusa: “Attaccare con l’acqua alla cintola è da corvi, soprattutto quando si ha completamente torto”. Per Priolo i fondi erogati dal governo per far fronte all’emergenza alluvione nella regione sono solo un “punto di partenza”, perché ne serviranno molti di più per rimettere a posto l’Emilia Romagna.

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