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7 ottobre, Meloni: “Una delle pagine più buie della storia, piano di Trump è occasione preziosa”

Ad unirsi al coro di commemorazione della strage del 7 ottobre c'è il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Il vicepremier ha parlato di un "giorno di dolore" che quest'anno però è caratterizzato anche da un elemento "di speranza per la pace che forse finalmente si profila all'orizzonte"

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Il 7 ottobre di due anni fa il mondo si svegliava con la consapevolezza che il Medio Oriente sarebbe cambiato per sempre. Le immagini del Festival Nova, un luogo di gioia e vitalità, macchiato dalla morte e dalla disperazione, sono rimaste impresse per mesi nelle menti di tutto il globo. Poco dopo, Israele avrebbe dato inizio ad una guerra che in 24 mesi ha cambiato volto molteplici volta. Da un’operazione in risposta ad un attacco globale, ha pian piano preso le sembianze di un incubo.

Raid, offensive, invasioni. La Striscia di Gaza è divenuta un territorio devastato, privato dei suoi diritti e della sua libertà. In due anni, Israele è divenuto uno Stato impegnato in una vera e propria invasione, tanto da portare numerosi Stati a prendere una dura posizione nei confronti del conflitto. Ogni limite sembra superato e decine di migliaia di vite sono stati sacrificate in nome di una sicurezza che oggi appare sempre più irraggiungibile.

Dopo 24 mesi di attacchi e contro attacchi si palesa ora la possibilità di un accordo di pace. A stipularlo sono gli Stati Uniti di Donald Trump, mediatore privilegiato di un conflitto che sembra sempre più ingestibile. A ricordare l’importanza di questo momento storico ci sono i principali leader italiani ed europei. Tra i primi a prendere la parola in una giornata così particolare, con il timore di rappresaglie e attacchi simbolici, c’è il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ricorda come oggi sia l’anniversario di “un massacro ignobile compiuto dai terroristi di Hamas contro migliaia di civili inermi e innocenti, donne e bambini compresi“.

7 ottobre, Meloni: “L’Italia farà la sua parte per ottenere il via libera al piano di Trump”

L’Italia, quindi, ribadisce la sua vicinanza alla popolazione israeliana, che rivive uno dei suoi giorni più bui e si unisce al coro che chiede la liberazione degli ostaggi israeliani che sono ancora nelle mani dell’organizzazione terroristica palestinese. Eppure, il premier non può ignorare le azioni di Israele. Riconoscendo che la violenza di Hamas ha dato vista ad una crisi in Medio Oriente, Meloni sottolinea anche come la reazione militare di Israele sia andata oltre ogni principio di proporzionalità, mietendo troppe vittime innocenti tra la popolazione civile di Gaza“.

Il primo ministro, poi, evidenzia come l’anniversario odierno cada in un momento delicatissima. “Oggi si intravede la concreta possibilità di porre fine a questa guerra“, ha dichiarato nella nota, facendo riferimento al Piano di pace presentato da Donald Trump. Meloni ribadisce come questo progetto abbia trovato il sostegno non solo delle Nazioni europee, ma anche di Paesi arabi e islamici, “offrendo una possibilità che non può andare sprecata” e che potrebbe portare alla immediata cessazione delle ostilità.

In questo senso, il capo del governo italiano ha messo in luce come ogni singola realtà debba fare la sua parte, affinché venga preservata una delle poche possibilità di pacificazione del Medio Oriente. “L’Italia non ha mai fatto mancare il suo contributo in questa direzione e continuerà a fare la propria parte“, ha concluso convinta.

7 ottobre, Tajani: “Oggi un giorno di dolore ma anche di speranza”

Ad unirsi al coro di commemorazione della strage del 7 ottobre c’è il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Il vicepremier ha parlato di un “giorno di dolore” che quest’anno però è caratterizzato anche da un elemento di speranza per la pace che forse finalmente si profila all’orizzonte“. Il leader di Forza Italia insiste su questo aspetto, ricordando l’importanza del piano di Trump, in quanto permetterebbe di porre fine ad un conflitto che ha ormai superato ogni limite.

Tajani si chiede se Israele avesse avuto il diritto di dare vita a questa guerra e, sulle colonne de Il Foglio, dà una risposta positiva, ricordando come l’Italia non abbia mai pensato il contrario. “Il problema è che la reazione di Israele ha provocato altri lutti, altre tragedie, un altro massacro di innocenti uccisi, in un numero difficile da definire, ma certamente molto alto, troppo alto“, ha sostenuto, riconoscendo quindi la necessità di dover porre fine a questo conflitto. Di fronte a questa situazione, anche secondo il vicepremier, l’unica soluzione per quanto sta accadendo è il piano in 20 punti presentati da Trump.

7 ottobre, Von der Leyen: “Non dimenticheremo mai quell’orrore”

Durissime anche le parole della Presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, che ha definito “indimenticabile” quanto accaduto il 7 ottobre 2023. Oggi, però, “il rilascio immediato di tutti gli ostaggi e un cessate il fuoco sono ora a portata di mano“, ha sottolineato, chiarendo che questa occasione non può essere in alcun modo persa. “Bisogna cogliere questo momento per aprire la strada a una pace duratura, basata sulla soluzione dei due Stati“, ha chiarito.

In questo senso, anche il presidente del Consiglio Ue, Antonio Costa, ha chiarito la necessità di sostenere in ogni modo il piano di pace e le negoziazioni che si stanno svolgendo in questo momento a Sharm el-Sheik, in Egitto. “Bisogna cogliere questo momento per aprire la strada a una pace duratura nella regione, basata sulla soluzione dei due Stati“, ha chiosato il presidente del Consiglio Ue.

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