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Trump vieta l’ingresso negli Usa a 12 Paesi, ma una giudice sospende il blocco degli studenti

Trump ha firmato una serie di decreti in cui ha preso delle dure decisioni nei confronti di alcuni Paesi: in 12 non avranno più accesso agli Usa. Ciò penalizza anche Harvard poiché gli studenti stranieri non avranno più il visto. Ma oggi una giudice ha bloccato temporaneamente quest'ultimo divieto

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Trump, con un decreto, ha deciso di limitare gli ingressi negli Usa, così negherà alle persone che provengono da 12 Paesi diversi di poter accedere in uno dei 50 Stati da lui governati. Il motivo sarebbe quello di prevenire eventuali attacchi terroristici o possibili “minacce straniere”.

Così i cittadini di: Afghanistan, Myanmar, Ciad, Repubblica del Congo, Guinea Equatoriale, Eritrea, Haiti, Iran, Libia, Somalia, Sudan e Yemen non potranno più mettere piede negli Usa. A questi si aggiungono altri 7 Paesi che, invece, hanno un limite parziale: Burundi, Cuba, Laos, Sierra Leone, Togo, Turkmenistan e Venezuela. Queste restrizioni non si applicano solamente ai migranti ma anche a coloro che vogliono viaggiare o si spostano per lavoro.

Trump ha riferito che questa decisione è stata presa dopo che c’è stato un attentato antisemita in Colorado, sebbene l’attentatore fosse di origine egiziana e all’Egitto, almeno per ore, non è stato imposto alcun limite.

Oggi una giudice federale di Boston, Allison Burroughs, ha, invece, temporaneamente bloccato il divieto d’ingresso negli Stati Uniti agli studenti stranieri che erano diretti ad Harvard. Affermando che il provvedimento presidenziale avrebbe causato “danni immediati e irreparabili” agli studenti e al college.

Il divieto di viaggio coinvolge anche Harvard: Trump mette in ginocchio l’università

Da settimane Donald Trump ha l’intenzione di limitare l’università di Harvard, vietando agli stranieri di iscriversi in una delle prestigiose facoltà. Adesso negherà i visti agli studenti provenienti dagli altri Paesi che si sarebbero voluti recare negli Usa per studiare.

Nella nota diffusa dal presidente si legge: “Ho deciso che è necessario limitare l’ingresso di cittadini stranieri che cercano di entrare negli Stati Uniti esclusivamente o principalmente per partecipare a un corso di studi presso Harvard o a un programma di scambio ospitato dall’università“. Questa decisione è fortemente limitante anche per gli studenti americani di Harvard poiché diminuirà fortemente per loro la possibilità di essere accettati dalle altre università estere per un periodo.

Ma la risposta da parte di Harvard è arrivata subito, definendo la mossa di Trump una “ritorsione”, garantendo però che continuerà a proteggere i propri studenti stranieri per permettere loro di continuare a studiare nella prestigiosa università.

La risposta della Cina alla mossa di Trump

La risposta della Cina dopo la decisione presa da Trump non si è fatta attendere. A proposito il portavoce del ministero degli Esteri, Lin Jian, ha detto: “La circolazione delle persone è la base per promuovere gli scambi e la cooperazione tra i Paesi“.

E a proposito del rischio di ostacolare lo studio dei cinesi ad Harvard, il portavoce ha garantito: “Con fermezza difenderemo i diritti e gli interessi legittimi di studenti e studiosi cinesi all’estero“.

Trump vuole vederci chiaro sulla salute di Biden

Donald Trump, inoltre, ha ordinato di aprire un’indagine, ritenendo che siano state insabbiate, per mesi, le condizioni di salute di Joe Biden, ma anche della sua salute cognitiva. Prontamente è arrivata la risposta da parte del diretto interessato che ha definito queste accuse “ridicole e false“.

Ma secondo Trump è stato nascosto agli americani il declino fisico e mentale del suo predecessore e alcuni documenti sono stati firmati con l’AutoPen, una macchina automatica.

Biden ha subito chiarito: “Sia chiaro: ero io a prendere le decisioni durante la mia presidenza. Ero io a prendere le decisioni su condoni, ordini esecutivi, leggi e proclami. Insinuare che non fossi io a prendere quelle decisioni è ridicolo e falso“.

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