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Trump-Putin: la telefonata della verità, ma la pace resta lontana

Il tycoon rivela i contenuti della telefonata: tensioni con Kiev, dubbi sull’Iran e aperture sulla Santa Sede

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Un nuovo colloquio telefonico ha visto protagonisti Donald Trump e Vladimir Putin. Dopo settimane di tensione, i due presidenti hanno avuto l’opportunità di dialogare senza intermediari, chiarendo alcuni punti fondamentali sulle loro posizioni. La telefonata è stata confermata sia dal Cremlino che dalla Casa Bianca e il leader di Washington ha sfruttato la piattaforma Truth per chiarire i contenuti della telefonata.

Nelle scorse settimane, i rapporti tra i due leader si erano indeboliti a causa della mancanza di concretezza delle azioni del Cremlino. Nonostante l’apertura verso nuovi colloqui con Kiev, Mosca non sembra propensa a scendere a compromessi, rallentando di fatto il processo verso la pace.

Subito dopo il colloquio con Trump, il presidente russo ha avuto un colloquio anche con Papa Leone XIV, a cui ha espresso la sua gratitudine per aver offerto la Santa Sede come località per ospitare i colloqui. Il Cremlino ha definito la conversazione “costruttiva“, spiegando che entrambe le parti hanno esplicitato l’intenzione di continuare i contatti. Putin ha confermato l’interesse a “raggiungere la pace attraverso mezzi politici e diplomatici“, ribadendo però che per raggiungere un accordo è prima necessario affrontare le cause profonde della crisi.

Inoltre, il titolare del Cremlino ha voluto sottolineare che Kiev starebbe tentando di portare il conflitto ad una escalation, “attuando sabotaggi contro infrastrutture sul territorio russo“. Il riferimento è agli attacchi che nella notte tra sabato e domenica che ha portato alla morte di 7 persone e al ferimento di altre 100. Putin ha poi chiarito che la Russia sta lavorando per il ricongiungimento dei bambini con i loro famigliari, rispondendo ai dubbi della Chiesa cattolica, sui minori ucraina che secondo Kiev Mosca avrebbe deportato. La questione era stata negli ultimi anni al centro di due missioni compiute dal cardinale Matteo Zuppi a Mosca a nome di Papa Francesco.

Trump: “Ho parlato con Putin, non vi sarà pace a breve”

Ho appena finito di parlare al telefono con il Presidente russo Vladimir Putin“, ha scritto Donald Trump spiazzando i media, non informati in anticipo sul colloquio. “La chiamata è durata circa un’ora e 15 minuti. Abbiamo discusso dell’attacco agli aerei russi attraccati da parte dell’Ucraina e di vari altri attacchi perpetrati da entrambe le parti. È stata una buona conversazione, ma non una conversazione che porterà alla pace immediata“, ha poi chiarito Donald Trump.

Al momento non sembra ancora possibile individuare una possibile quadra su cui costruire un cessate il fuoco in Ucraina, dove intanto continuano ad imperversare i bombardamenti. Trump ha inoltre confermato i timori di molti: Putin è intenzionato a rispondere agli attacchi di Kiev contro le sue basi militari e le infrastrutture. Non vi sono ovviamente certezze sulle coordinate o la data dell’attacco, ma sembra certo che l’Ucraina debba attendersi una ritorsione dopo i bombardamenti in territorio russo della scorsa settimana.

Donald Trump e Putin e le conversazioni sull’Iran

Sempre su Truth, Donald Trump ha rivelato che il colloquio con Putin ha riguardato anche la questione iraniana, ovvero i colloqui tra Usa e Teheran sulla gestione del nucleare. Da mesi gli Stati Uniti cercano di accordarsi con l’Iran affinché quest’ultimo non si doti di armi nucleari e al momento Washington sembra irremovibile.

Ho detto al presidente Putin che l’Iran non può possedere un’arma nucleare e su questo credo fossimo d’accordo, ha sostenuto il Tycoon, chiarendo che non è più possibile attendere e che l’Iran deve smettere di temporeggiare. Lo zar sembrerebbe interessato a svolgere un ruolo centrale all’interno della questione, prendendo parte alle discussioni con Teheran, con l’obiettivo di mediare verso una rapida conclusione.

A mio parere, l’Iran sta rallentando la sua decisione su questa questione molto importante e avremo bisogno di una risposta definitiva in tempi brevissimi“, ha concluso Trump, ribadendo la necessità di esortare l’Iran a rispondere al più presto alle richieste Usa.

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